L'encefalopatia ipossico-ischemica è, alla base, una lesione cerebrale che può avere un impatto sul bambino a livello cognitivo, emotivo, intellettuale e fisico.
In particolare, l'encefalopatia ipossico-ischemica può danneggiare i percorsi neurali, inclusi quelli dei nervi che inviano segnali ai muscoli, determinando una condizione chiamata paralisi cerebrale.
La paralisi cerebrale può spesso generare dolore causato da spasmi muscolari, contratture e da un intervallo di azione molto limitato che rende il movimento difficile e doloroso. Gli individui con encefalopatia ipossico-ischemica spesso sono sottoposti a interventi chirurgici e in alcuni casi il dolore è anche una conseguenza di questo.
In altri casi, il dolore può essere il risultato di condizioni secondarie, come l'immobilità o l'incapacità di riposizionare il corpo dopo un determinato periodo di tempo. Generalmente il dolore deriva da spasticità, scoliosi, lussazione o mal posizionamento dell'anca, lesioni nervose, infezioni delle vie urinarie e problemi respiratori, esofagei o intestinali.
Altri fattori includono compressione di nervi, lesioni cutanee e artrite causata da displasia ossea.
Casi specifici: come capire quando un bambino non parlante sta provando dolore.
Uno degli aspetti più complicati dell’accudimento del bambino è il determinare se un bambino non parlante sta accusando dolore.
Questo è vero per due motivi: i bambini non parlanti potrebbero non essere in grado di identificare o descrivere cosa stanno provando, e i genitori potrebbero non essere capaci di interpretare segnali di dolore.
Gli individui che riescono a esprimersi dovrebbero essere incoraggiati a comunicare il loro grado di dolore, ma per quelli che non sanno parlare esistono degli strumenti, grazie ai quali si può determinare il grado di dolore come il “Pain Assessment in the Nonverbal Patient: Position Statement with Clinical Practice Reccomendations” e altri.
Trattamento e gestione del dolore derivato da encefalopatia ipossico-ischemica
I genitori preoccupati per il dolore fisico dei loro bambini devono consultare uno specialista in grado di alleviare i sintomi e controllare le cause all’origine del dolore.
Esistono numerose strategie che i medici possono suggerire ai genitori per gestire il dolore dei bambini, incluse terapie, somministrazione di farmaci o procedure chirurgiche. Il tipo di trattamento che il bambino riceverà dipenderà dalla severità del caso e da altri fattori.
La gestione del dolore è fondamentale per migliorare la qualità della vita del bambino poiché il dolore può condizionare la quotidianità del paziente incluse le attività sociali fisiche e cognitive.
Il pediatra potrà essere il primo punto di contatto per la famiglia, e a seconda dell’origine del dolore, potrà indirizzare i genitori verso specialisti quali terapisti, ortopedici, neurochirurghi, reumatologi, neurologi, fisiatri, chiropratici o massaggiatori per avere una gestione globale del problema. I genitori possono anche rivolgersi a medici specializzati nella terapia del dolore
In molti casi la riabilitazione fisica e/o la terapia occupazionale possono essere utili per ridurre o prevenire il dolore correlato a encefalopatia ipossico-ischemica prima che peggiori, poiché queste terapie possono aumentare la forza, l’intervallo di movimento, l’allungamento muscolare, la resistenza e la stabilità fisica del paziente.
Tutto ciò può infatti ridurre il rischio di contratture o deformazioni muscolo-scheletriche dolorose.
Terapia farmacologica
Anche i farmaci possono essere un valido aiuto nella lotta contro il dolore. Oltre agli antidolorifici da banco, i medici possono anche prescrivere medicinali più efficaci capaci di inibire l’attivazione dei recettori del dolore cerebrali.
Il tipo di farmaco prescritto dipenderà molto dall’origine del dolore: ai bambini con dolore correlato alla spasticità sono prescritti medicinali anticolinergici o antispastici, mentre ai bambini con una paralisi cerebrale severa possono essere somministrati oppiacei come l’ossicodone.
Bambini soggetti a convulsioni vengono trattati con anticonvulsivi per ridurre il fenomeno e prevenire l’eventuale dolore causato da infortuni legati alla convulsione.
Altri farmaci per ridurre il dolore sono: antiinfiammatori, lassativi (per ridurre dolori gastrici causati da stitichezza) e antidepressivi (per alleviare il dolore fisico e psicologico derivato da ansia e depressione).
La somministrazione di questi farmaci, inclusi quelli da banco, deve essere monitorata da medici specialisti, in modo da assicurarsi che i bambini non abbiano problemi causati da effetti collaterali o da interazione tra farmaci.
Altre terapie contro il dolore (che potrebbero essere appropriate per alcuni, ma non per altri) sono:
- Radiofrequenza pulsata
- Neuromodulazione
- Iniezioni di Botox
- Stimolatori del midollo spinale per bloccare i recettori del dolore (sperimentale)
- Chirurgia (compresa la chirurgia ortopedica per rendere meno doloroso camminare, la rizotomia dorsale selettiva per ridurre il dolore spastico e la chirurgia spinale per fornire stabilità al tronco)
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