I bambini con encefalopatia ipossico-ischemica possono sviluppare paralisi cerebrali e altre disabilità nello sviluppo. Nel caso di paralisi cerebrale, nei bambini è stato osservato un aumento del rischio di patologie gastrointestinali e di problemi di alimentazione.
Questi bambini richiedono piani nutrizionali specifici per diversi motivi: alcuni non riescono a masticare e ingoiare nel modo corretto, altri sono a rischio di malnutrizione a causa di limitazioni fisiche nel mangiare e altri a volte hanno riflessi disfunzionali che possono mettere a rischio soffocamento il bambino.
È stato osservato che circa il 92% dei bambini con paralisi cerebrale mostra sintomi gastrointestinali clinicamente rilevanti e che un terzo dei bambini con paralisi cerebrale ha carenze nutrizionali.
La crescita e la qualità della vita di questi bambini è influenzata dai seguenti problemi di alimentazione e gastrointestinali:
- Vomito frequente
- Reflusso gastroesofageo: una cattiva postura derivante da uno sviluppo neurologico anormale può portare a reflusso gastroesofageo.
- Difficoltà a deglutire e masticare: la paralisi cerebrale può compromettere la funzione motoria orale e la deglutizione.
- Stitichezza.
- Scarso appetito: alcuni farmaci neurogenici utilizzati per l'epilessia e il controllo della vescica possono influenzare l'appetito e la motilità del sistema gastrointestinale.
- Episodi di aspirazione polmonare.
La Disfagia
La Disfagia è una “disfunzione motoria-orale” che rende difficile ingoiare. Per questo motivo quando un bambino ha la disfagia ci sono rischi maggiori di soffocamento o di aspirare il proprio cibo.
La disfagia avviene più frequentemente negli individui con danni al sistema nervoso centrale causati da encefalopatia ipossico-ischemica, paralisi cerebrale, ictus o trauma cranico.
Per questi bambini potrebbe quindi ritenersi necessario modificare l’apporto calorico dei pasti, cambiare la forma con cui questi sono proposti o cambiare le strategie di somministrazione dei pasti in modo da massimizzare l’efficienza alimentare.
Tutto ciò deve essere fatto sotto la supervisione di un medico, di un nutrizionista o di un dietista, figure che possano fornire aiuto e dare consigli riguardo ai numerosi problemi nutrizionali.
Tipologie di Disfagia
Esistono due tipi di Disfagia:
- Disfagia orofaringea: disturbo causato da anomalie nei muscoli e nei nervi della cavità orale, della faringe e dello sfintere esofageo. Questa patologia è spesso correlata a malfunzionamenti nervosi e muscolari che indeboliscono i muscoli della gola, rendendo difficile spostare il cibo dalla bocca alla gola.
- Disfagia esofagea: risultato di malformazioni muscolari o del malfunzionamento dello sfintere esofageo inferiore. Questo tipo di disfagia determina problemi al movimento del cibo lungo l'esofago fino allo stomaco.
La Disfagia si può manifestare in differenti modi. Il sintomo più comune della disfagia è la difficoltà nel mangiare, ma spesso sono riscontrabili anche problemi nel parlare, in quanto i muscoli coinvolti sono gli stessi. Spesso, la difficoltà fisica nel mangiare può portare a una riduzione della quantità di cibo che un bambino vorrebbe mangiare poiché la disfagia fa stancare facilmente il bambino mentre mangia.
I sintomi della disfagia sono:
- Addormentarsi durante l'alimentazione
- Aspirazione di cibo
- Riflesso di deglutizione ritardato o assente
- Difficoltà o riluttanza a nutrirsi
- Spasmi esofagei
- Sensazione di ostruzione alla gola
- Dolore durante la deglutizione
- Impiegare molto tempo per mangiare
- Disartria atassica
- Difficoltà nel controllare le corde vocali (voce nasale)
- Difficoltà a esprimere o articolare un discorso
- Disartria spastica
- Aprassia verbale
- Dolore alla schiena o al petto
- Strozzamento
- Tosse costante
- Salivazione
- Secchezza delle fauci
- Fatigue
- Bruciore di stomaco
- Rigurgito nasale
- Lentezza, mancanza di energie
- Gola infiammata
- Morso aperto
- Perdita di peso inspiegabile
Malnutrizione secondaria
Dato che a causa della disfagia i bambini con encefalopatia ipossico-ischemica mangiano una minore quantità di cibo, rischiano di non essere correttamente nutriti. L’assunzione di cibo dovrebbe essere attentamente monitorata e i genitori dovrebbero collaborare con un nutrizionista per garantire che il bambino abbia un adeguato apporto di macronutrienti, vitamine, minerali e altri componenti nutrizionali.
A volte potrebbe essere necessario un consulto con un dietista per capire il modo migliore per garantire una assunzione di nutrienti sufficiente per il bambino. La malnutrizione può aumentare il rischio che un bambino non cresca o si sviluppi secondo i valori attesi, esacerbando condizioni già esistenti.
Disidratazione secondaria
Se una persona perde più liquidi di quanti ne trattiene, può andare incontro a edema cerebrale, shock ipovolemico, insufficienza renale e altre problematiche.
E’ quindi molto importante monitorare e correggere un apporto basso di fluidi che può verificarsi a causa della paura di soffocamento, di aspirazione o di problemi respiratori.
Problemi respiratori
I problemi respiratori possono derivare dall'aspirazione correlata alla disfagia.
L'aspirazione di cibo o liquido nei polmoni può causare polmonite, una grave infezione dei polmoni.
Consulenza con specialisti
I genitori che sono preoccupati per un non corretto apporto nutrizionale del loro bambino possono consultare uno dei numerosi specialisti formati per aiutare a riconoscere, comprendere e mitigare i problemi di salute legati alla nutrizione.
Spesso, ciò richiede la valutazione da parte di più professionisti sanitari, tra cui dietologi clinici, terapisti occupazionali, logopedisti, pediatri, radiologi, neurologi e otorinolaringoiatri (medici dell'orecchio/naso/gola), ognuno dei quali svolge un ruolo diverso nello sviluppo di un piano nutrizionale completo.
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