Per facilitare il parto e prevenire la lesione dei tessuti durante la fase di spinta del travaglio, il ginecologo può utilizzare forbici chirurgiche o bisturi per praticare un'incisione nel perineo, il tessuto posto tra l'apertura della vagina e l'ano, procedura nota come episiotomia.
L'incisione consente essenzialmente un'apertura più ampia per il passaggio del bambino e viene eseguita dopo che la testa del nascituro ha dilatato l'apertura vaginale di alcuni centimetri e il medico ha iniettato un anestetico locale nel sito chirurgico per rendere il processo indolore.
Il medico può eseguire un'incisione sulla linea mediana verticalmente o effettuare un'incisione mediolaterale ad angolo.
Un taglio sulla linea mediana, sebbene più facile da rimarginare, rischia di lacerare l'ano; un taglio mediolaterale è meno rischioso ma più difficile da riparare. Dopo il parto l'incisione viene suturata e i punti verranno successivamente riassorbiti.
Quando è raccomandata l'episiotomia
Generalmente, quando la testa del bambino è visibile, il medico la manovra per facilitarne l'uscita, facendo poi seguire le spalle e il resto del corpo.
A volte, però, i tessuti vaginali non si allargano a sufficienza e non consentono la nascita del bambino rendendo necessaria una episiotomia, procedura usata di routine ma che recentemente le linee guida tendono a scoraggiare e a consigliare solo quando realmente necessaria.
L’autorevole ACOG (American College of Obstetricians and Gynecologists) negli ultimi 14 anni ha esortato i medici a eseguire meno episiotomie, che venivano effettuare in quanto si pensava che potessero preservare meglio il tessuto de pavimento pelvico rispetto a una lacerazione.
L’episiotomia rimane consigliata nei seguenti casi:
- Nascita di un bambino di grandi dimensioni
- Nascita prematura
- Bambino bloccato dietro l'osso pelvico (distocia di spalla)
- Posizione anomala alla nascita (per es. posizione podalica)
- Bambino in ipossia o in sofferenza
- Frequenza cardiaca fetale anormale
- Travaglio prolungato
- Utilizzo di dispositivi di assistenza al travaglio, come forcipe o ventose ostetriche
- Nascita gemellare
Potenziali complicazioni da procedure di episiotomia
A parte il dolore che si prova durante la rimarginazione della ferita, un'episiotomia, come tutte le incisioni chirurgiche, aumenta le possibilità di contrarre una infezione, i cui sintomi ricorrenti sono: dolore intenso, febbre e secrezioni della ferita.
Per alcune donne, inoltre, il sito dell'incisione rimane dolorante per molto tempo dopo il parto, interferendo con la loro attività sessuale, impattando così anche a livello psicologico e personale.
Altre complicazioni includono sanguinamento, ematomi e gonfiore nel sito di incisione. Se un'episiotomia della linea mediana si estende nella regione anale, una donna in convalescenza può soffrire di incontinenza fecale e richiedere un intervento chirurgico nei casi più gravi; le lesioni perineali sono quattro volte più probabili quando si effettua un'episiotomia che senza. A volte il dolore e l'incontinenza durano a lungo dopo la nascita.
Le principali complicazioni derivate da una episiotomia includono:
- Dolore intenso
- Infezione
- Sanguinamento
- Lacerazione del tessuto rettale e del muscolo dello sfintere anale con conseguente incontinenza fecale e perdita di gas.
- Dolore durante i rapporti sessuali
- Ematoma nell’area perianale
- Gonfiore
Inoltre, suturare in modo errato l’incisione o cucire un’area sbagliata può causare dolore intenso e altri problemi che spesso richiedono un intervento chirurgico per essere risolti.
È possibile evitare un'episiotomia?
Per evitare una episiotomia il medico può eseguire un massaggio vaginale allo scopo di allargare l'apertura durante il travaglio, oppure la paziente può rendere il tessuto vaginale più elastico prima del travaglio seguendo una corretta alimentazione ed effettuando gli esercizi di Kegel per rafforzare il pavimento pelvico in modo da spingere in modo più efficace durante il parto.
Durante il travaglio, invece, possono essere utili impacchi caldi. Inoltre, i medici possono consigliare di assumere una posizione differente durante il travaglio, suggerendo alla partoriente di accovacciarsi o di sdraiarsi su un fianco per ridurre le possibilità di effettuare una episiotomia.
Episiotomia e negligenza medica
L’episiotomia deve essere effettuata solo se realmente necessaria perché troppo spesso il rischio che corre la madre è elevato.
In ogni caso la madre deve essere sempre informata sui potenziali rischi e sulle eventuali alternative.
Se la partoriente subisce danni in seguito a errori medici compiuti nell’esecuzione di una episiotomia (nel travaglio o durante il parto), o durante la sutura dell’incisione, è possibile rivolgersi ad avvocati esperti in negligenza medica per ottenere un risarcimento.
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