Retinopatia del prematuro (R.O.P.)

Il personale medico che assiste il prematuro può evitare, attraverso controlli e terapie eseguiti nei tempi e nei modi opportuni, che la retinopatia stessa determini gravi compromissioni della vista

Cosa è la retinopatia del prematuro?

La Retinopatia del Prematuro (Retinopathy of Prematurity, ROP) è una patologia grave, ad alto rischio di handicap visivo, legata all’arresto della vascolarizzazione retinica che colpisce solamente la retina immatura, quindi neonati prematuri con aggressività tanto maggiore quanto minori sono il peso alla nascita e l’età gestazionale. La progressione verso un distacco della retina può esitare in una cecità parziale o completa.
Il processo di vascolarizzazione retinica inizia, verso il 4° mese di gestazione, dal centro del disco ottico e raggiunge la periferia retinica verso il termine di gravidanza.
Il neonato prematuro presenta dunque una zona di retina correttamente vascolarizzata e una zona non vascolarizzata: l’età gestazionale alla nascita determina l’area della retina avascolare. Dopo la nascita, anche se la formazione della retina continua, la vascolarizzazione retinica può fermarsi o essere deviata da vari fattori che danneggiano le cellule precursori dello sviluppo vascolare.
Il danno retinico si manifesta in due fasi: la prima, dovuta ad un inadeguato apporto di ossigeno (iperossia), si ha un arresto del normale sviluppo vascolare retinico associato a degenerazione microvascolare. La scarsa vascolarizzazione che ne consegue conduce alla seconda fase, dominata dall’ipossia (scarsa ossigenazione) che induce una neovascolarizzazione retino-vitreale patologica. Si sviluppano così vasi tortuosi ed anomali che si proiettano nel corpo vitreo (normalmente non vascolarizzato, quindi trasparente) ed, attraendo a se la retina, ne inducono inesorabilmente il distacco.
Durante queste due fasi possono intervenire dei “fattori di rischio” di danno aggiuntivo: eccessive fluttuazioni di ossigeno somministrato in sala parto o durante la degenza, episodi di ischemia – riperfusione (improvviso calo di apporto sanguigno seguito da ripristino del flusso ematico), trasfusioni multiple, infezioni. La maggior parte di tali elementi accompagna spesso la storia clinica naturale del neonato prematuro, specialmente se molto piccolo, in quanto sprovvisto dei normali fattori di difesa e di crescita che, nel neonato a termine, assicurano uno sviluppo ottimale.
1 su 10 neonati con retinopatia del prematuro svilupperà una malattia della retina molto più grave che può causare gravi problemi alla vista o cecità.
L’oculista addetto al controllo dei bambini prematuri deve avere un’estrema familiarità con la condizione e saper riconoscerne i segni. Lo standard di cura richiesto in ordine al controllo oculistico dei bambini prematuri ha subito importanti mutamenti nel corso degli ultimi due decenni. Ciò che era accettabile sei anni fa può non esserlo oggi. La tendenza è nel senso di ritenere indispensabili lo screening ed il trattamento precoci. Se lo staff medico che assiste il bambino durante il ricovero nel reparto di terapia intensiva neonatale commette errori nel diagnosticare, monitorare e trattare la retinopatia del prematuro, i genitori del bambino possono aver diritto ad ottenere un risarcimento dei danni subiti dal bambino stesso e da tutta la sua famiglia.

Monitoraggio

Una ROP non diagnosticata può indurre a cecità permanente. Nell’essere umano, ma anche per molte altre specie animali, gli occhi e l’apparato visivo rappresentano il principale mezzo di conoscenza del mondo esterno. In tutte le nostre esperienze ci avvaliamo del sistema visivo per elaborare informazioni provenienti dall’ esterno che agiscono sui recettori retinici e che prendono forma una volta associati ai segnali provenienti dagli altri organi di senso. Diventa quindi fondamentale preservare al massimo la normale evoluzione del sistema visivo, dedicando ancora più attenzione quando, come nel prematuro, si presentano rischi di ogni natura che potrebbero danneggiare lo sviluppo neurocognitivo nel suo complesso. Pertanto, se il primo passo è quello di impegnarsi sul mantenimento in vita dei nati prematuri, sarà inevitabile l’impiego di tutti i mezzi a disposizione per poter garantire loro la migliore condizione di salute possibile.
La natura sequenziale della ROP è ben conosciuta, così come provati sono i benefici di un trattamento tempestivo nel ridurre il rischio di perdita della vista: un trattamento clinico adeguato ed efficace richiede dunque che tutti i neonati a rischio vengano monitorati con una tempistica e modalità conformi alle linee guida nazionali ed internazionali, allo scopo di individuare tempestivamente la comparsa della situazione patologica, monitorarne l’evoluzione ed individuare la soglia per il trattamento.
Le raccomandazioni per lo screening della ROP condivise dalla Società Italiana di Neonatologia e la Società di Oftalmologia Italiana (Associazione Gruppo di Studio per la Retinopatia del Pretermine) nonché le recenti Linee Guida Americane indicano che:

  1. Lo screening va riservato a tutti i neonati con peso alla nascita inferiore o uguale a 1500 gr e con Età Gestazionale (EG) inferiore alle 32 settimane.
  2. Nei neonati con peso ed età gestazionale superiori, lo screening va effettuato in caso di supporto cardiorespiratorio e instabilità clinica o in casi indicati dal neonatologo come ad alto rischio.
  3. Gli esami della retina nei prematuri devono essere affidati ad un oftalmologo con appropriata conoscenza ed esperienza in campo neonatologico ed in particolare nell’identificazione e localizzazione accurata di cambiamenti nella retina in seguito all’insorgenza di una ROP.
  4. “La Classificazione Internazionale della ROP” (Allegato 1) dovrebbe essere utilizzata per classificare e documentare la situazione retinica del bambino al momento della valutazione.
  5. La I visita va effettuata a 4-6 settimane di vita post-natale, comunque non prima della 29-30°settimana postconcezionale, ricordando che quanto più bassa è l’età gestazionale tanto più tardivamente si manifesterà la retinopatia (Allegato 1)
  6. E’ compito del neonatologo effettuare la programmazione del I esame oculistico, mentre i tempi delle visite successive devono essere indicate dall’oculista.
  7. Le visite successive saranno cadenzate a seconda della stadiazione fino al completamento della vascolarizzazione retinica, secondo le modalità indicate dalle le linee guida internazionali (Allegato 2). L’oculista, a sua discrezione e in base al singolo caso, può richiedere visite più ravvicinate rispetto a quanto indicato nel protocollo.
  8. Le diverse responsabilità per l’esame ed il follow-up dei bambini a rischio ROP deve essere attentamente definita da ogni Unità di Terapia Intensiva Neonatale
  9. Se il neonato è dimesso o trasferito ad altro Ospedale valutare se il neonato debba essere sottoposto ad intervento; accertarsi che possa proseguire i controlli oftalmologici e le eventuali cure (comunicazione verbale e scritta).
  10. La comunicazione con i genitori da parte del personale è estremamente importante. I genitori devono essere consapevoli dello screening sulla ROP effettuato sul proprio figlio e debbono essere informati con successivi aggiornamenti sulla progressione della malattia, sulle possibili e gravi conseguenze della ROP e sull’eventuale necessità di un trattamento chirurgico. È fortemente raccomandata una documentazione scritta delle conversazioni fra medico e genitori (Congresso Internazionale SOI – Società Oftalmologica Italiana- Maggio 2012)

Sintomi

I sintomi di una grave retinopatia del pretermine includono:

  • Miopia grave
  • Presenza di una massa bianca all’interno dell’occhio, che appare come una pupilla bianca (leucocoria)
  • Movimenti anomali degli occhi
  • Strabismo

Tutti i neonati che alla nascita pesano meno di 1,3 kg devono essere sottoposti ad esami per stabilire se hanno la retinopatia della prematuro.

Criteri diagnostici

La ROP viene definita da
1. Stadio I, II, II, IV a e IV b), V
2. Localizzazione: zona 1, 2, 3
3. Estensione
4. Presenza di plus disease presenza di congestione e tortuosità dei vasi retinici al polo posteriore.
In base a tali parametri si identificano gli stadi di:
A. ROP Soglia: ROP III st. nella zona 1 o 2 per 5 ore (settori) consecutive o per 8 ore discontinue con plus disease. E’ la ROP classica, a cui si tende non arrivare intervenendo precocemente grazie al monitoraggio
B. ROP presoglia
– zona 1, qualsiasi stadio di ROP
– zona 2: II st. con plus; III st. senza plus; III st. con plus per 5 ore (settori) consecutive o per 8 ore discontinue
INDICAZIONI TERAPEUTICHE
Scopo del trattamento è l’ablazione (distruzione) delle aree retiniche prive della vascolarizzazione. Le aree retiniche ischemiche infatti producono fattori angiogenetici responsabili della disordinata crescita dei vasi retinici patologici. La sottrazione delle aree ischemiche può essere effettuata mediante trattamento laser o mediante crioterapia.
Il Cryo-ROP study e l’Early Treatment for ROP Randomized Trial Study e Le Raccomandazioni del Gruppo di Studio per la ROP hanno definito la soglia del trattamento identificando all’interno della ROP presoglia un sottogruppo ad alto rischio di distacco retinico e cecità (ROP tipo 1):
zona 1: qualsiasi stadio di ROP con plus;
zona 1: ROP III stadio (con o senza plus)
zona 2: ROP al II o III stadio con plus disease.
Zona 3: ROP al III stadio con plus
Il trattamento con laserterapia dovrebbe essere effettuato entro 48-72 ore dalla individuazione dello stadio patologico, se le condizioni generali lo consentono, al fine di minimizzare il rischio di distacco di retina
È preferibile una strategia di attesa per i casi di ROP ascrivibili alla tipologia 2:
ROP in zona I, stadio 1 o 2 ( assenza di plus);
ROP in zona II, stadio 3 ( assenza di plus).
In questi casi si consiglia di aspettare la progressione verso la soglia classica (ROP soglia).
Secondo la letteratura consolidata la prevenzione della ROP si basa su due interventi cardine:
prima della nascita con la prevenzione del parto prematuro (Journal of Perinatology (2006) 26, S46-S50. OD Saugstad) ed una gestione ottimale della partoriente. Le condizioni materne prima della nascita del feto giocano infatti un ruolo essenziale per il futuro sviluppo di una patologia retinica (“Maternal systemic inflammation may play a role in the pathogenesis of ROP. Graefes Arch Clin ExpOphthalmol. 2011 Apr 1.Woo SJet al.; “ We could find an association between cytokines released during inflammation or infection and a risk for progression to severe ROP requiring treatment. Investigative Ophthalmology & Visual Science, March2011, Vol. 52, No. 3.Silveira et al.).
Dopo la nascita, i fattori che maggiormente incidono sullo sviluppo della malattia, oltre l’iperossia ed il numero di giorni totali di somministrazione di ossigeno, sono: l’EG, il basso peso alla nascita, il ritardo di crescita anche post uterino, le infezioni, le trasfusioni di sangue, il sesso maschile.
E’ possibile dunque prevenire l’insorgenza di ROP cercando di gestire al meglio, secondo i dettami della buona pratica clinica, le condizioni cliniche del neonato ed attenersi ad uno scrupoloso monitoraggio oculistico secondo le raccomandazioni delle Linee Guida più attuali.

Stadi e zone della ROP

La retinopatia della prematurità (ROP) si verifica a causa dello sviluppo anormale vasi sanguigni degli occhi del bambino prematuro. Sebbene in alcuni casi possa regredire da sé, la ROP è la principale causa di cecità nei neonati connessa ad errori di monitoraggio e trattamento del personale medico addetto ai controlli oculistici del bambino.
GRDLEX  si avvale di medici specialisti, oculisti e neonatologi, al fine di determinare, attraverso l’analisi delle cartelle cliniche del bambino, se la cecità del bambino sia stata determinata da errori nel diagnosticare e/o trattare la retinopatia del prematuro.

QUALI SONO LE ZONE DELLA ROP?

La classificazione internazionale della retinopatia del prematuro (ICROP) individua le zone e cinque stadi di sviluppo della ROP. La diagnosi di ROP fa riferimento sia ad una zona che ad uno stadio. Le informazioni relative alle zone e agli stadi della retinopatia del prematuro possono essere utilizzate per stabilire se la struttura ospedaliera abbia ignorato i sintomi manifestatisi nel tuo bambino o abbia ritardato nel porre in essere un adeguato trattamento.
Il termine “zone” fa riferimento a tre aree dell’occhio. La Zona 1 è situata al centro dell’occhio e comprende il nervo ottico. La Zona 2 riguarda l’area appena al di fuori della Zona 1. La zona tre consiste in un’area a forma di mezzaluna situata oltre la Zona 2.
La situazione in cui la retinopatia del pre termine determina il rischio di importanti lesioni attraverso il distacco della retina, viene indicata, in campo medico, con il termine “presoglia”.

QUALI SONO GLI STADI DELLA ROP?

Lo sviluppo della retinopatia della prematurità viene suddiviso in cinque stadi individuanti la gravità della condizione. Lo Stadio 1 è il meno grave, mentre lo Stadio 5 è definito come “ distacco totale della retina”. Lo Stadio 1 e lo Stadio 2 non comportano automaticamente la cecità od altri lesioni gravi ma sono suscettibili di progredire, in mancanza di adeguati trattamenti, in stadi più gravi. Raggiuntto lo Stadio 4 ( parziale distacco di retina) o lo Stadio 5 ( totale distacco della retina), il bambinoverrà affetto da cecità o da altre gravi affetti permanenti.
Il raggiungimento dell Stadio 3 impone che il bambino si è sottoposta l’immediato intervento chirurgico.

LOCALIZZAZIONE, ESTENSIONE E STADIAZIONE
Secondo “International Classification of Retinopathy of Prematurity revisited” pubblicata nel 2005 l’esame oftalmoscopico deve definire la localizzazione, l’estensione, la stadiazione e la presenza di plus disease.
Localizzazione
La retina viene suddivisa, in senso anteroposteriore, in 3 zone:
zona I : zona circolare centrata sul Disco Ottico (regione della retina centrale che include la macula)
zona II Regione media della retina nella quale si verifica maggiormente la ROP
zona III: porzione residua della periferia retinica, è l’ultima a svilupparsi.
Estensione: è definita dal numero di ore coinvolte schematizzando il disco retinico come il quadrante di un orologio
Stadiazione:
Stadio 1: linea di demarcazione. La linea di demarcazione è una linea piatta, bianca, che separa la retina avascolare dalla retina vascolarizzata
Stadio 2: cresta. cresta è localizzata in corrispondenza della linea di demarcazione e si eleva sul piano retinico. La proliferazione neovascolare è intraretinica
Stadio 3: proliferazione fibrovascolare extraretinica La proliferazione invade il corpo vitreo. In base all’entità dell’infiltrazione vitreale, si distinguono 3 gradi: lieve, moderato, severo
Stadio 4: distinto in
4°A:distacco di retina parziale: che non interessa la macula. Il sollevamento origina in corrispondenza di un’area di proliferazione fibrovascolare
4B : distacco foveale esteso alla macula.
Stadio 5: distacco di retina totale
Plus disease: congestione e tortuosità dei vasi retinici . Può evolvere verso la congestione dei vasi iridei, la rigidità pupillare, la corpuscolatura vitreale.
E’ distinto uno stadio iniziale di congestione retinica, detto pre-plus, ed uno stadio plus conclamato che viene indicato con il segno + ( Es. : ROP stadio 2+)
Aggressive Posterior ROP: è una forma severa, a rapida progressione, che presenta le seguenti caratteristiche:
localizzazione posteriore ( più frequentemente in zona I, raramente in zona II);
mancanza di contrasto tra retina vascolare e retina avascolare;
presenza di plus disease, talora precoce e marcatissima;
assenza di stadiazione;
presenza di vaso circumferenziale e di sincizio neovascolare piatto che delimita retina vascolare da retina vascolarizzata.
La descrizione del quadro obiettivo riportata sulla cartella clinica deve riguardare anche il segmento anteriore ed in particolare la trasparenza dei mezzi diottrici (cornea, umor acqueo, corpo vitreo e cristallino).
E’ necessario indicare la presenza di vasi ialoidei e di vascolarizzazione embrionale del cristallino secondo la classificazione proposta nel 1977 da Hittner e collaboratori che individua 4 stadi di regressione della tunica vasculosa lentis (TVL):
stadio 4: la lente è completamente ricoperta da vasi
stadio 3 : i vasi centrali vanno incontro ad atrofia
stadio 2: l’area centrale è trasparente , i vasi periferici sono fini
stadio 1: residuano alcuni fini vasi periferici
La presenza di TVL è indice di grave immaturità oculare ed è indice prognostico della malattia: sarà favorevole la sua regressione dopo il trattamento della ROP, mentre la persistenza o la ripresa della congestione vascolare saranno segni caratteristici di mancata risposta alla terapia ablativa.

Quali sono le conseguenze della ROP

Nei bambini nati a termine ( dopo il compimento dei nove mesi di gestazione) i vasi sanguigni degli occhi si sviluppano prima della nascita. Nei casi in cui i bambini sviluppano la retinopatia della prematurità, il sistema vascolare dell’occhio, invece, si sviluppa dopo il parto. Le pareti dei vasi sanguigni sono fibrose e poco elastiche. Inoltre, esse perdono fluido e ciò può provocare lesioni alla retina o determinarne il distacco, con conseguente cecità.
Ogni caso di retinopatia della prematurità è differente. Generalmente, la condizione regredisce col tempo. Sfortunatamente, la scienza non è ancora riuscita ad individuare una categoria di bambini per i quali si possa prevedere che la retinopatia sia destinata ad aggravarsi. Di conseguenza, è di estrema importanza che l’oculista che assiste il bambino nel reparto di terapia intensiva neonatale (TIN) effettui un attento monitoraggio della progressione o regressione della retinopatia del prematuro. La Classificazione Internazionale della Retinopatia della Prematurità ha suddiviso lo sviluppo della condizione in cinque stadi:

  1. Lievi anomalie dello sviluppo dei vasi sanguigni
  2. Moderate anomalie
  3. Gravi anomalie
  4. Gravi anomalie associate al parziale distacco della retina
  5. Completo distacco della retina

L'oftalmologo può evitare che la ROP causi cecità al neonato?

Se da un lato non esiste una tecnica per prevenire retinopatia della prematurità, dall’altro il personale medico che assiste il prematuro può evitare, attraverso controlli e terapie eseguiti nei tempi e nei modi opportuni, che la retinopatia stessa determini gravi compromissioni della vista. L’oculista deve monitorare gli occhi del bambino al fine di diagnosticare l’insorgenza di eventuali problematiche della retina, inclusa la retinopatia del prematuro. Se l’oculista riesce tempestivamente a diagnosticare lo sviluppo della ROP, la sottoposizione del neonato all’intervento con laser (fotocoagulazione) consente quasi sempre di assicurare al neonato stesso un livello significativo di funzione visiva. Storicamente, la tecnica utilizzata per curare la retinopatia della prematurità è stata la crioterapia. Attualmente il trattamento maggiormente utilizzato è la laserterapia.
Nei casi in cui la retina si sia già distaccata, è improbabile che il neonato possa preservare una visione normale. Esistono, tuttavia, alcune procedure di ultima istanza che possono far recuperare la funzione visiva. Se la retinopatia si è sviluppata sino al quarto o quinto stadio (parziale o totale distacco), è molto improbabile che la visione possa essere preservata.

Le spese che i genitori di un bambino affetto da cecitàdevono affrontare nel corso di tutta la vita del loro bambino includono i costi dell’assistenza domiciliare, le spese per l’istruzione, le spese per trattamenti, controlli medici ed interventi chirurgici. Inoltre, i genitori dei bambini con cecità causata da ROP sono costretti, spesso, a rinunciare al lavoro o ad avanzamenti di carriera al fine di potersi prendere cura delproprio figlio. I costi sostenuti e da sostenere (danno emrgente) sommati alla perdita di guadagno (lucro cessante) ammontano, normalmente, a cifre che superano il milione di euro.
Nessun giudice o avvocato potrà riuscire a compensare il dolore causato alla famiglia dalla consapevolezza che la cecità del proprio bambino sia stata causata da un errore medico. Purtroppo l’unico rimedio offerto dalla legge è quello del risarcimento del danno. Sebbene il nostro sistema sistema giudiziario abbia tale limite, il risarcimento può migliorare la qualità della vita della famiglia e ridurre il peso degli enormi costi che l’assistenza ad un figlio affetto da ROP comporta.

Fattori di rischio di ROP

PREMATURITA’ ED ALTRI FATTORI DI RISCHIO DI R.O.P.
Il più importante fattore di rischio di ROP è la prematurità. Le linee guida sulla prematurità indicano che i bambini nati prima del compimento della 30ª settimana di gestazione o con peso alla nascita inferiore a 1.400 gr devono essere sottoposti a controllo oculistico. Detto controllo deve essere effettuato anche per i bambini nati dopo la 20ª settimana di gestazione quando siano presenti ulteriori fattori di rischio.
Da alcuni studi, l’iperossia è risultata essere uno di tali ulteriori fattori di rischio di ROP. L’iperossia si verifica quando il bambino riceve troppo ossigeno. L’eccesso di ossigeno compromette il normale sviluppo della retina.
Alcuni studi indicano che fino a 72% dei prematuri nati prima della 25ª settimana di gestazione e con peso alla nascita inferiore a 1.000 gr svilupperà la retinopatia del prematuro.

IL TRATTAMENTO DEI FATTORI DI RISCHIO DI R.O.P.
Il trattamrento del neonato prematuro prevede, spesso, l’utilizzo dell’ossigenoterapia. La ricerca ha evidenziato che l’ossigenoterapia induce uno sviluppo anormale dei vasi sanguigni della retina. I prematuro può essere sottoposto ad ossigenoterapia per molte legittime ragioni, comprendenti distress respiratorio, patologie cardiache e polmonari, valori alti di ossido di carbonio e basso livello di ossigeno nel sangue. Anche quando non sia stato fatto ricorso all’ossigenoterapia, il neonato affetto da una delle sopraindicate condizioni deve essere sottoposto a monitoraggio al fine di diagnosticare l’eventuale insorgenza della retinopatia del prematuro. Inoltre, la ricerca indica che è necessario sottoporre a screening anche i neonati affetti da sepsi o sottoposti a trattamento steroideo o trasfusioni di sangue o nei quali si siano verificati episodi di apnea. La cecità causata dalla retinopatia del prematuro è quasi sempre evitabile.

COME SI SVOLGE L’ESAME PER LA DIAGNOSI E IL CONTROLLO DELLA ROP?
L’esame volto a diagnosticare la ROP viene effettuato attraverso uno strumento chiamato oftalmoscopio indiretto, una sorta di microscopio attraverso il quale l’oftalmologo, dopo aver inserito delle gocce nell’occhio del bambino, può capire se i vasi sanguigni della retina del prematuro si stiano sviluppando in maniera anormale. Tali vasi sanguigni potrebbero attorcigliarsi, ingrossarsi e diventare congestionati di sangue. Le pareti di questi vasi potrebbero diventare fibrotiche. Potrebbe verificarsi, inoltre, fuoriuscita di liquido dai vasi. In tal caso il liquido si attacca alla retina esercitando una trazione e, col passare del tempo, se la condizione non viene curata con il laser, si verifica un distacco parziale o totale di retina. Anche il solo un distacco parziale comporta per la cecità. Una diagnosi e una terapia tempestiva sono fondamentali per i neonati con retinopatia del prematuro grave. In mancanza, i bambini potrebbero rimanere affetti da una cecità che avrebbe potuto essere evitata

Trattamenti

La retinopatia del prematuro (ROP) è una condizione nella quale possono rimanere affetti solamente i neonati estremamente prematuri. Fortunatamente, la retinopatia del prematuro è una condizione curabile e che, pertanto, non dovrebbe mai causare la cecità del bambino. L’oculista addetto al follow up del prematuro può e deve individuare i segni della retinopatia del prematuro, monitorarne l’avanzamento e trattatarla tempestivamente al fine di evitare compromissioni della vista o cecità. Ogni anno, purtroppo, decine di bambini rimangono affetti da cecità a causa di errori commessi dal medico nel diagnosticare e/o trattare la retinopatia del prematuro. I trattamenti di seguito indicati, se eseguiti tempestivamente ed in maniera corretta, possono arrestare il progresso della ROP prima che questa causi cecità o diminuzione della vista.

IL TRATTAMENTO PRECOCE E’ FONDAMENTALE
L’affermazione secondo cui una determinata percentuale di bambini affetti da retinopatia del prematuro siano necessariamente destinati a diventare ciechi è completamente falsa. L’oculista incaricato a controllare prematuro deve sempre effettuare valutare la necessità di sottoporre tempestivamente il bambino a laserterapia e foto coagulazione.
Dallo studio più importante in tema di trattamento della retinopatia del prematuro, chiamato ETROP (Trattamento precoce della ROP), emerge che il trattamento precoce della condizione riesce a preservare la vista del bambino.
L’argomentazione difensiva dell’oculista che non riesce ad individuare lo stato di avanzamento della retinopatia del prematuro consiste nell’affermare che poiché dalla letteratura medica risulta che la cecità si verifica nel 50% dei bambini affetti da ROP , la lesione si sarebbe probabilmente determinata anche se il bambino fosse stato sottoposto tempestivamente ad’intervento chirurgico. Altri affermano che sia necessario effettuare un bilanciamento tra i rischi della chirurgia ed i benefici del trattamento e che esistono molti rischi connessi ad un trattamento eccessivamente precoce. Sfortunatamente, invece, se si verifica il distacco della retina la maggior parte dei trattamenti disponibili diviene inefficace, e la cecità del bambino non può essere evitata.
LA LASERTERAPIA E LA CRIOTERAPIA SONO TRATTAMENTI EFFICACI PER LA CURA DELLA RETINOPATIA DEL PREMATURO
La diagnosi di ROP non dovrebbe essere necessariamente associta alla cecità del bambino. L’oculista al quale è affidato il neonato deve monitorare strettamente La progressione o regressione della retinopatia del prematuro al fine di adottare il trattamento più adeguato. La Crioterapia è un metodo che, sebbene ormai datato, ha dimostrato una buona efficacia nell’arrestare, attraverso il raffreddamento, la crescita dei vasi sanguigni anormali fine di evitare che essi causino problemi alla retina.
Nella medicina moderna, il metodo maggiormente utilizzato per prevenire la cecità da ROP è la chirurgia laser. Tale metodo, rispetto alla crioterapia, presenta una serie di vantaggi, inclusa la riduzione del rischio di avvertire dolore e di avere emorragie. La chirurgia laser ha dimostrato un elevato tasso successo unitamente ad una minimizzazione dei rischi. Conosciuta anche come ablazione retinica periferica o foto coagulazione, la laserterapia consiste nell’uso di un dispositivo laser nel NICUs al fine di “bruciare” parti della retina e, di conseguenza, determinare l’arresto o la regressione dell’anomala crescita dei vasi sanguigni. La chirurgia laser è attualmente il trattamento elettivo per la cura della retinopatia del prematuro.

LA CURA MEDIANTE AVASTIN
Avastin (bevacizumab) è un farmaco usato, originariamente, per il trattamento di alcuni tipi di cancro. In una ricerca scientifica Avastin è risultato essere di grande efficafia nella cura della ROP, della quale riesce a determinare un importante regressione. Tuttavia, le conseguenze a lungo termine dell’uso di Avastin sono completamente sconosciute. Molti studi raccomandano di usare Avastin con grande cautela fino a che gli effetti a lungo termine del farmaco non verranno completamente compresi. Il rischio è che il farmaco possa causare problemi ad altri organi e che la retinopatia possa presentarsi nuovamente nell’età adulta. E’ ben noto che gli adulti che soffrono di distacco della retina hanno molte meno possibilità di ottenere benefici attraverso un interventi chirurgico. Di conseguenza, la sottoposizione del bambino ad intervento di chirurgia mediante laserrimane l’opzione preferibile al fine di prevenire la cecità causata da ROP.

Laserterapia / Vitrectomia

LA LASERTERAPIA E’ IN GRADO DI EVITARE LA CECITA’ DOVUTA A RETINOPATIA DEL PREMATURO
La retinopatia del prematuro (ROP)è una condizione che colpisce i neonati estremamente prematuri ed è caratterizzata da uno sviluppo anormaledei vasi sanguigni dell’occhio che determina il rischio di distacco della retina. La cecità dovuta a retinopatia del prematuro, è totalmente evitabile se la condizione viene diagnosticata, tenuta sotto controllo e sottoposta a terapia i modo tempestivo da un medico qualificato nel reparto di terapia intensiva neonatale. Tuttavia, ogni anno centinaia di neonati rimangono ciechi a causa di errori od omissioni nell’esecuzione di screening, monitoraggio e terapia. Gli esperti nel campo concordano che la laserterapia è il metodo più efficace e con meno rischi per trattare la retinopatia del prematuro e prevenire la cecità o la diminuzione della vista.

IN CHE COSA CONSISTE LA LASERTERAPIA?
Nota anche come fotocoagulazione laser o ablazione periferica della retina, la laserterapia consiste nel bruciatura di alcune parti della retina. Questo processo rallenta o inverte la crescita anormale dei vasi sanguigni. La chirurgia laser, quando viene eseguita da un oftalmologo pediatrico qualificato ed esperto nella terapia intensiva neonatale, ha effetti collaterali minimi e un basso rischio di lesioni future. Certamente il rischio associato alla laserterapia per il trattamento della retinopatia del prematuro è molto minore rispetto ai rischi che si correrebbero se si lasciasse, senza effettuare alcuna terapia, che la condizione degeneri in cecità del neonato.
Dal momento che il laser distrugge una porzione periferica della retina, il bambino potrebbe subire una perdita della vista periferica dopo la terapia. Tale situazione è ovviamente preferibile alla cecità totale del bambino.

IL MIO BAMBINO HA PERSO LA VISTA E NON è STATO MAI SOTTOPOSTO ALLA LASER TERAPIA. COSA POSSO FARE?
Dal momento che è ben noto collegamento tra cecità e retinopatia, i medici non hanno giustificazioni per non tentare di arrestare gli effetti catastrofici e permanenti di una retinopatia del prematuro non sottoposta a terapia. Quando un bambino perde totalmente la vista a causa di retinopatia del prematuro, il personale medico coinvolto potrebbe sostenere che la malattia sia progredita in modo veloce e inaspettato, piuttosto che progredire secondo uno schema di gravità. Queste argomentazioni sono estremamente deboli e possono essere applicate solo in alcune rare circostanze. Molti genitori da cui veniamo contattati ci riferiscono di essere stati convinti dai medici nel reparto di terapia intensiva neonatale che la retinopatia del prematuro provoca la cecità solo in certi bambini estremamente prematuri e che non c’era nient’altro da fare per preservare la vista del loro bambino. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, la cecità dovuta a retinopatia del prematuro non solo si può prevenire, ma si può anche curare. Violazioni delle lineee guida sulla retinopatia costituiscono, in genere, un indice di negligenza medica e comportano il diritto dei genitori a vedersi risarcito il danno subito dal loro stessi e dal loro bambino.

Danni risarcibili in caso di lesioni permanenti al neonato

Se, a causa di errori nella diagnosi o nel trattamento della placenta previa, il tuo bambino ha subito una lesione cerebrale di tipo permanente, saranno risarcibili i seguenti danni:

  • Danno alla salute del bambino: in considerazione del fatto che i bambini affetti da cecità hanno gradi di invalidità elevatissimi, il danno avrà spesso un importo vicino o pari al massimo liquidabile in base alle tabelle sul risarcimento del danno
  • Danno alla salute dei genitori: il danno alla salute subito da genitori comprende il danno psico-fisico ed alla vita di relazione, il pregiudizio alla carriera professionale e il danno alla sfera sessuale (rifiuto psicologico alla procreazione)
  • Danno economico del bambino (perdita della capacità di produrre reddito): si tratta della perdita della capacità di produrre reddito da parte del soggetto affetto dalla condizione menomativa. L’importo di tale danno sarà pari alla retribuzione che il soggetto avrebbe potuto percepire nel corso della sua vita lavorativa se non fosse stato affetto dalla lesione
  • Danno economico dei genitori (spese future per la cura ed assistenza del figlio): si tratta delle spese per cure ed assistenza che la famiglia del bambino dovrà sostenere durante tutta la vita del bambino. Tale danno raggiunge importi spesso maggiori della somma dei danni alla salute e del danno economico del bambino.

Il tuo bambino ha perso la vista a causa di ROP non correttamente trattata?

I recenti progressi scientifici nella comprensione del codice genetico umano e il possibile uso di Avastin fanno sperare che la retinopatia della prematurità possa essere curata in un futuro non molto distante. Nella misura in cui vengono compiuti progressi in campo medico, i dottori hanno la possibilità di diagnosticare e trattare la condizione con sempre maggior efficacia. I recenti progressi scientifici rendono anche completamente ingiustificabile il verificarsi di lesioni che, con l’adozione da parte del medico dell’ordinaria diligenza, avrebbero potuto essere evitate. Se, da un lato, nessuna somma è sufficiente per ripagare la perdita della vista da parte del proprio bambino, gli avvocati di GDRLEX possono aiutarti ad ottenere giustizia e ad assicurare alla tua famiglia un futuro economicamente più stabile. Se l’oftalmologo ha omesso di effettuare i dovuti controlli agli occhi, egli stesso ed il primario del reparto di neonatalogia saranno tenuti a risarcire tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti dal bambino e dalla tua famiglia.

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