Danni cerebrali al neonato: panoramica

Conoscere la posizione e l’estensione delle lesioni cerebrali del bambino può aiutare a prevedere quali problemi di tipo permanente potranno manifestarsi

Quando al neonato viene diagnosticata una lesione cerebrale, la famiglia si pone molte domande, soprattutto riguardo le conseguenze permanenti per la salute del bambino.

L’encefalopatia ipossico-ischemica è una delle diagnosi più comuni tra i neonati che hanno subito una riduzione dell’apporto di ossigeno al cervello a ridosso del parto. L’encefalopatia ipossico-ischemica spesso porta a paralisi cerebrale infantile, ovvero una condizione permanente che colpisce i muscoli e la capacità di movimento del bambino. L’encefalopatia ipossico-ischemica può causare anche disabilità intellettiva e dello sviluppo, situazione che, come la paralisi cerebrale, richiede un intervento precoce e una costante terapia.

Conoscere la posizione e l’estensione delle lesioni cerebrali del bambino può aiutare a prevedere quali problemi di tipo permanente potranno manifestarsi nel bambino. Per comprendere al meglio come comportarsi in presenza di lesioni cerebrali neonatali, è importante avere una buona conoscenza dell’anatomia del cervello.

Anatomia e funzione del cervello del bambino

La parte esterna del cervello è costituita da creste arrotondate chiamate circonvoluzioni. Ogni singolo giro è separato da scanalature chiamate fessure o solchi. Alcuni solchi sono molto pronunciati e servono come confine tra i 4 lobi del cervello.

Le 3 aree principali del cervello sono:

1. Il cervello. Questa è la parte più grande del cervello. anatomia-del-cervelloI centri nervosi del cervello controllano il movimento, la cognizione, il ragionamento, la memoria, la percezione, il giudizio e il processo decisionale. La superficie del cervello è chiamata corteccia cerebrale. La corteccia cerebrale è costituita da 6 strati di neuroni. I neuroni sono le più importanti cellule cerebrali poiché elaborano e trasmettono informazioni tramite segnali elettrici e chimici, sono collegate tra loro e formano il nucleo del sistema nervoso. Gli strati di neuroni sono posti sopra una grande quantità di materia bianca presente nel cervello. La sostanza bianca facilita la trasmissione dei messaggi in tutte le parti del cervello.

2. Il cervelletto. Il cervelletto è uno strato sottile e continuo di tessuto, strettamente ripiegato su se stesso. Anche il cervelletto si trova sulla sostanza bianca presente nel cervello. All’interno dei sottili strati del cervelletto si trovano molti tipi differenti di neuroni che formano una rete complessa molto efficace nella produzione di segnale. Il cervelletto gioca un ruolo importante nel controllo motorio (inteso come controllo muscolare). Questa parte del cervello non avvia il movimento, ma contribuisce notevolmente nella coordinazione del movimento muscolare, nell’equilibrio, nel tempismo e nella precisione. Il cervelletto controlla il senso della posizione nel bambino, chiamato “concezione di se stessi”. Un danno grave al cervelletto può influenzare notevolmente la capacità del bambino di avere coscienza del dove le sue braccia e le gambe siano collocate rispetto allo spazio. Inoltre, danni a questa parte del cervello, possono influenzare la capacità del bambino di camminare, di correre, e di stare in equilibrio e di avere un normale tono muscolare, nonché la possibilità di utilizzare al meglio la funzione motoria, come ad esempio tenere un pezzo di cereali in mano. Il cervelletto è coinvolto anche in alcune funzioni cognitive, come il linguaggio e la capacità di rimanere in attenzione.

3. Il tronco cerebrale. Il tronco encefalico svolge un ruolo importante nel regolare le funzioni corporee essenziali, come la respirazione, la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. Esso è anche coinvolto nella trasmissione di informazioni provenienti dal cervello e dal cervelletto e dirette al resto del corpo attraverso il midollo spinale.

Le 2 parti del cervello sono conosciute con il nome di emisferi cerebrali. Il corpo calloso collega questi emisferi in modo tale che il lato sinistro e quello destro del cervello siano in grado di comunicare tra loro.

Lobi del cervello
Ciascun emisfero è composto da 4 lobi.

1) Lobo frontale. Il lobo del cervello che è posizionato più in avanti viene chiamato lobo frontale. Questo lobo è molto importante perché è responsabile del movimento volontario e della pianificazione; i ricercatori pensano che sia il lobo più importante per l’intelligenza e per la personalità. Alcune funzioni specifiche associate al lobo frontale sono la coordinazione del movimento, il pensiero astratto, la capacità di risolvere problemi, il pensiero creativo, il giudizio e l’emozione. La corteccia motoria controlla la funzione motoria e si trova nel lobo frontale. Le porzioni più basse della corteccia motoria controllano i muscoli del viso e della bocca. Le parti della corteccia motoria vicine alla zona superiore della testa controllano le gambe e i piedi.

2) Lobo parietale. Questo lobo è posizionato dietro il lobo frontale e contiene la corteccia somatosensoriale. Il lobo parietale è responsabile della sensibilità di alcune parti del corpo. Ad esempio, la parte del lobo parietale più vicino alle tempie è responsabile della sensibilità sulla bocca e sul viso e la parte del lobo più vicino alla zona superiore della testa è responsabile sensibilità sulle gambe e sui piedi. Funzioni specifiche associate al lobo parietale includono la percezione del dolore, della pressione, del calore, del freddo e del tatto, nonché la valutazione di tali sensazioni.

3) Lobo temporale. Il lobo del cervello posto lateralmente alla testa si chiama lobo temporale. Una parte importante di questo lobo è la corteccia uditiva, che è collegata con le orecchie e svolge una funzione importante nell’udito. Funzioni specifiche associate al lobo temporale includono quindi l’udito, ma anche i ricordi e la paura, così come il comportamento linguistico in generale.

4) Lobo occipitale. Questo lobo è situato nella parte posteriore della testa e contiene la corteccia visiva, che riceve informazioni dagli occhi e controlla la visione. Funzioni specifiche associate al lobo occipitale comprendono la complessa elaborazione della visione, la lettura, e tutto ciò che concerne la visione ad altre esperienze sensoriali.

Tronco encefalico

tronco cencefalicoIl tronco encefalico è una parte molto importante del cervello, perché le connessioni nervose del sistema motorio e del sistema sensoriale viaggiano dalla porzione principale del cervello al resto del corpo proprio attraverso il tronco encefalico.

Il tronco encefalico svolge una serie di funzioni critiche: regola diverse funzioni cardiache e polmonari, come la frequenza cardiaca e la respirazione, controlla il sistema nervoso centrale e svolge un ruolo importante nel mantenere attiva la coscienza e nella regolazione del ciclo del sonno.

Nel tronco encefalico sono presenti molti tratti di fibre che trasportano gli impulsi nervosi dal cervello al midollo spinale e numerose aree di nuclei, ovvero gruppi di cellule cerebrali che hanno una funzione specializzata. Il diencefalo, il ponte, il mesencefalo e il midollo allungato costituiscono il tronco cerebrale.

Diencefalo. Questa parte del tronco cerebrale include il talamo, che trasmette impulsi sensoriali da una parte del cervello all’altra affinché vengano rielaborati. La temperatura, il contatto e la sensazione di dolore sono influenzate dal talamo e dalla corteccia. L’ipotalamo si trova anche nel diencefalo, e svolge una funzione fondamentale nella regolazione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, nella stabilizzazione della temperatura corporea e dei fluidi, nella determinazione del ciclo del sonno e degli ormoni. I nervi ottici si incrociano nel talamo, quindi una lesione in questa zona può causare nel bambino problemi di vista.

Ponte. Il ponte collega il midollo allungato e il talamo. Trasmette informazioni tra il cervello, il midollo allungato e il cervelletto. Il ponte gioca anche un ruolo importante nella profondità e nella frequenza della respirazione. Una lesione nella zona del ponte può influenzare la respirazione del bambino, la capacità di chiudere la bocca e di masticare, la vista, l’udito e la capacità di coordinare la funzione motoria della testa, del collo e del viso.

Mesencefalo. Il mesencefalo collega il midollo spinale e il tratto-corticospinaletronco cerebrale alla corteccia cerebrale. Aiuta il controllo della postura, dell’equilibrio, dell’udito, dei riflessi visivi, della temperatura, dell’eccitazione (vigilanza), del ciclo del sonno e del movimento coordinato della testa e degli occhi.

Midollo allungato. Il midollo contiene importanti nuclei che controllano le funzioni essenziali del corpo; è ciò che collega il tronco cerebrale al resto del cervello. Gli impulsi nervosi trasmessi su e giù per il corpo passano attraverso il midollo. Il midollo ha un centro cardiaco che controlla la velocità del battito del cuore, un centro respiratorio che aiuta a controllare la respirazione e un centro vasomotore che influenza la dilatazione o la costrizione dei vasi sanguigni, regolando così la pressione sanguigna.

Tratti corticospinali. Questi tratti collegano il corpo alla corteccia motoria, che conduce gli impulsi dal cervello al midollo spinale. I tratti corticospinali controllano attentamente la funzione motoria degli arti, come ad esempio i movimenti precisi delle mani e dei piedi.

La funzione cellulare nel cervello

Nel cervello sono presenti molti tipi differenti di cellule. I neuroni svolgono numerose funzioni cerebrali elaborando e trasmettendo le informazioni tramite segnali elettrici e/o chimici. I neuroni sono collegati tra loro e rappresentano il cuore del sistema nervoso. Sono anche le cellule più vulnerabili e soggette a lesioni.

I neuroni ricevono informazioni dalle cellule attraverso i dendriti e inviano tali informazioni per mezzo degli assoni. I dendriti sono rami di fibre corte, mentre gli assoni sono costituiti da fibre nervose molto più lunghe ricoperte con la mielina, che serve ad isolare le fibre. La sinapsi è la regione in cui i segnali elettrici / chimici passano da una cellula ad un’altra.

Le informazioni inviate ai neuroni dai dendriti vengono elaborate dal corpo del neurone. Più dendriti possono inviare informazioni ad un unico neurone, ma in generale, c’è solo un assone per ogni neurone in grado di trasportare l’informazione in uscita.

Così, moltissime informazioni vengono ricevute dal neurone ogni qual volta viene inviato un messaggio in uscita per mezzo dell’assone. A volte, però, arriva un solo impulso nervoso, che viene mandato via immediatamente.

Il fatto che si verifichi un impacchettamento o un passaggio singolo di un impulso nervoso dipende dalla funzione, dalla posizione e dalla forza dell’impulso, nonché dalle dimensioni e dalla forma del neurone e da molti altri fattori.

I corpi cellulari dei neuroni sono in genere posizionati nella materia grigia del cervello. Gli assoni fanno parte della sostanza bianca, che forma le zone più profonde del cervello.

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Il nucleo è il centro di controllo della cellula perché mantiene l’integrità dei geni e controlla l’attività della cellula regolando l’espressione genica. I gruppi di nuclei di solito appaiono come materia grigia e si mescolano nella materia bianca nel tronco cerebrale.

Se un neurone è così danneggiato da determinare la morte della, questa non si rigenera. La lesione di un assone può talvolta essere riparata, a seconda di quanto il danno sia grave.

Esistono molti tipi diversi di cellule che aiutano e supportano la funzione neuronale. Tali tipi includono gli oligodendrociti, gli astrociti e i microglia (tipi di cellule gliali). Le cellule gliali supportano la funzione dei neuroni fornendo loro ossigeno e nutrienti, isolando i neuroni l’uno dall’altro, e tenendo pulito l’ambiente circostante a ciascun neurone, distruggendo agenti nocivi e rimuovendo neuroni morti.

Inoltre le cellule gliali svolgono un ruolo importante contribuendo alla trasmissione del segnale.

Quali problemi avrà mio figlio a causa della lesione cerebrale?

Conoscendo la posizione della lesione cerebrale è possibile avere alcune informazioni riguardanti il tipo di complicazioni che il bambino dovrà affrontare nel lungo termine. Naturalmente l’esito non può essere determinato solamente in base alla valutazione della posizione.

E’ importante ricordare anche che la lesione cerebrale è un processo in evoluzione. I medici riconoscono il fatto che le lesioni cerebrali che si verificano durante o in prossimità del momento della nascita sono la causa più comune di deficit neurologici a lungo termine nel bambino .

Quando si sospetta una lesione cerebrale, la risonanza magnetica alla testa viene generalmente eseguita entro le 12 – 24 ore dal verificarsi del trauma cerebrale. Gli studi mediante risonanza magnetica cerebrale devono essere continui perché la lesione cerebrale può evolvere per giorni, per settimane e anche per mesi.

Esaminare l’evoluzione della lesione così come l’entità finale del danno è molto importante.
I fattori che contribuiscono nell’influenzare gli effetti a lungo termine della lesione cerebrale sul bambino sono molti. Un fattore è la velocità dell’intervento. La terapia fisica può essere avviato solo quando il bambino ha pochi mesi di vita.

Un altro importante trattamento è chiamato trattamento ipotermico (raffreddamento del cervello). E’ stato dimostrato che il trattamento ipotermico può fermare piccola_terapia_del_freddoquasi tutti i processi cellulari coinvolti nello sviluppo della lesione cerebrale.

Il raffreddamento del cervello deve essere attuato entro 6 ore dall’avvenuta lesione che ha causato il danno cerebrale.

Gli ospedali stabiliscono dei criteri che i medici usano per determinare se il bambino rientra nella casistica del trattamento ipotermico. Il bambino che risulti affetto da encefalopatia ipossico ischemica (HIE), è quasi sempre idoneo per essere trattato con la terapia ipotermica. Una diagnosi di encefalopatia ipossico-ischemica può essere fatta anche senza risonanza magnetica cerebrale (sebbene la risonanza debba essere eseguita il prima possibile).

Per mezzo del trattamento ipotermico si riduce la possibilità che il bambino sviluppi paralisi cerebrale infantile dopo la diagnosi di encefalopatia. Inoltre, è dimostrato che tale trattamento riduce la gravità delle lesioni cerebrali e la possibilità di una conseguente paralisi cerebrale.

Nei casi di trauma cerebrale ancora più grave, il trattamento standard deve essere iniziato prima della terapia ipotermica. Il trattamento ipotermico è utilizzato anche nella gestione dell’ictus.

La ricerca mostra che l’ictus e l’encefalopatia ipossico ischemica possono verificarsi spesso insieme. Quando il bambino subisce una lesione cerebrale, il trattamento ipotermico può impedire lo sviluppo di condizioni permanenti come la paralisi cerebrale.

Se al bambino viene diagnosticata la paralisi cerebrale, molti diversi tipi di trattamenti e di terapie possono essere eseguiti – tra i quali un intervento chirurgico innovativo chiamato rizotomia dorsale selettiva (SDR) – con il fine di migliorare notevolmente la funzione muscolare del bambino. Successivamente ad un trauma cerebrale, il bambino può risultare affetto da diverse patologie:

  • Encefalopatia ipossico ischemica
  • Paralisi cerebrale infantile
  • Disturbi convulsivi
  • Leucomalacia periventricolare (PVL)
  • Disabilità intellettiva e ritardo nello sviluppo
  • Idrocefalo

I bambini con lesioni cerebrali possono avere alterazioni nella funzione muscolare, intellettuale, percettiva, emotiva, nell’attenzione e problemi con l’articolazione del liguaggio. Possono essere eseguiti specifici trattamenti e terapie per tutti questi tipi di problemi. La chiave di volta sta nel riconoscimento e nell’intervento precoce.

Come è possibile capire se mio figlio ha una lesione cerebrale?

Un segno frequente di lesione cerebrale nel bambino sono le crisi epilettiche. A volte le crisi non vengono riconosciute fino a quando non venga eseguito un elettroencefalogramma sul bambino.

La mancata esecuzione di frequenti e continui EEG può provocare una non identificazione del danno cerebrale che rimane silente per un lungo tempo, tanto più che spesso le crisi epilettiche sono l’unico segnale di una lesione cerebrale. Di seguito sono elencati alcuni dei segni presenti nel bambino che ha subito la lesione cerebrale. I segni di lesione cerebrale nel bambino includono:

  • Crisi epilettiche/convulsive entro le 24 – 48 ore dalla nascita
  • Indice di Apgar basso per più di 5 minuti. L’indice di Apgar valuta la salute generale del neonato nei primi minuti di vita, assegnando un punteggio a fattori come il colore della pelle del bambino / carnagione, le pulsazioni, i riflessi, il tono muscolare e la respirazione.
  • Il bambino non respira spontaneamente subito dopo la nascita / il bambino necessita di rianimazione dopo il parto
  • Il sangue del bambino è acido / pH basso (acidosi)
  • Difficoltà di alimentazione, tra cui l’incapacità di attaccarsi al seno, succhiare o deglutire
  • Flaccidità anomala
  • Posizione della testa anormale
  • Problemi a più organi contemporaneamente (ad esempio, il coinvolgimento dei polmoni, del fegato, del cuore e dell’intestino)
  • Nessun riflesso del tronco cerebrale (ad esempio, problemi di respirazione e / o risposta anomala alla luce, e solo la pressione sanguigna e la funzione cardiaca sembrano reagire)
  • Ipotonia (basso tono muscolare)

Quando la gravidanza o il parto sono difficili o il bambino ha vissuto un evento che potrebbe aver causato una privazione di ossigeno e / o un sanguinamento cerebrale, l’equipe medica deve ricercare velocemente i segni di una eventuale lesione cerebrale.

Quando si sospetta una lesione cerebrale, lo staff medico deve effettuare risonanze magnetiche alla testa del piccolo ed altri esami diagnostici in modo tale da riuscire ad individuare quanto prima il tipo di lesione, la causa della lesione e come trattare tutti i processi in corso.

Inoltre, se c’è anche il solo e vago sospetto di encefalopatia ipossico-ischemica nel neonato, l’equipe medica deve prontamente valutare la possibilità di intervenire sul bambino con il trattamento ipotermico, se indicato.

Quali complicazioni che la lesione cerebrale potrebbe causare nel mio bambino?

Le condizioni che possono manifestarsi durante la gravidanza o nel momento del parto causando una mancanza di ossigeno nel piccolo con conseguente lesione cerebrale includono le seguenti:

  • Placenta previa
  • Rottura dell’utero
  • Preeclampsia / eclampsia
  • Distacco della placenta
  • Problemi legati al cordone ombelicale, come ad esempio il cordone avvolto attorno al collo del bambino,prolasso del cordone ombelicale, cordone corto, cordone ombelicale annodato, che forma un vero e proprio nodo
  • Rottura prematura delle membrane (PROM) / parto prematuro
  • Parto prolungato quando il bambino si trova in uno stato di sofferenza fetale evidente sul cardiofrequenzimetro fetale (ritardo nella gestione di un parto cesareo d’emergenza)
  • Oligoidramnios (basso liquido amniotico)
  • Errori nell’anestesia, che possono causare problemi di pressione sanguigna nella madre, compresa una crisi ipotensiva
  • Parto prolungato e arrestato
  • Crisi epilettiche / convulsive nel bambino
  • Emorragie intracraniche (sanguinamenti cerebrali), che possono essere causate da un parto traumatico. Il forcipe e la ventosa ostetrica possono causare sanguinamenti cerebrali. La cattiva gestione di un parto con sproporzione cefalopelvica (CPD), con presentazione anomala (facciale o presentazione podalica) e con distocia di spalla può mettere il bambino a rischio di emorragia cerebrale.
  • Iperstimolazione causata da Ossitocina

Ci sono molte altre lesioni che possono danneggiare il cervello del bambino e causare condizioni come la paralisi cerebrale. Queste includono:

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Danni cerebrali al neonato: letteratura scientifica

  • Garcia-Alix, A., & Arnaez, J. (2022). Value of brain damage biomarkers in cerebrospinal fluid in neonates with hypoxic-ischemic brain injuryBiomarkers in Medicine, 16(2), 117-125.
    Questo studio ha esaminato la capacità dei marcatori neurobiochimici di quantificare la gravità del danno cerebrale e l'ulteriore rischio di disabilità neurologica nei bambini. I ricercatori hanno concluso che è necessario condurre ulteriori ricerche su questo argomento.
  • Harmony, T., et al. (2022). Early detection and treatment of attention deficits in preterm and at term infants with risk factors for brain damage. International Journal of Psychophysiology, 172, 17-23.
    Questo studio ha cercato di capire se l'utilizzo della scala dell'attenzione selettiva infantile e dei programmi di stimolazione dell'attenzione precoce potrebbero essere utili nel rilevamento e nel trattamento tempestivo dei deficit cognitivi nei neonati pretermine e a termine. I ricercatori hanno scoperto che l'utilizzo della scala dell'attenzione selettiva infantile ha aiutato a valutare l'attenzione uditiva e visiva dei bambini mentre sei mesi di stimolazione dell'attenzione precoce hanno prodotto risultati positivi per i bambini che soffrono di deficit di attenzione.
  • Engert, V., et al. (2021). Severe brain damage in a moderate preterm infant as complication of post-COVID-19 response during pregnancy. Neonatology, 118(4), 505-508. In questo studio è stato esaminato il caso di un bambino che ha subito un danno cerebrale dopo che sua madre ha sofferto di COVID-19 durante la gravidanza. I ricercatori hanno scoperto che il COVID-19 contratto durante la gravidanza potrebbe causare danni cerebrali al feto. Gli operatori sanitari, in presenza di condizioni neonatali particolari, dovrebbero quindi eseguire lo screening per gli anticorpi anti-COVID-19.
  • Passera, S., et al. (2021). Therapeutic potential of stem cells for preterm infant brain damage: Can we move from the heterogeneity of preclinical and clinical studies to established therapeutics? Biochemical Pharmacology, 186. In questo articolo sono stati riportati studi preclinici e clinici che hanno testato la capacità delle cellule staminali di trattare lesioni cerebrali neonatali. Nonostante siano necessari ulteriori studi, e nonostante la poca omogeneità negli studi condotti sin ora, i ricercatori hanno concluso che le cellule staminali potrebbero ridurre le lesioni cerebrali perinatali e che testare terapie a base di cellule staminali standardizzate migliorerebbe lo sviluppo di studi clinici.
  • Yates, N., et al. (2021). Preventing Brain Injury in the Preterm Infant—Current Controversies and Potential Therapies. International Journal of Molecular Sciences, 22(4), 1671. Questo articolo ha esaminato gli sviluppi e le sfide attuali nella prevenzione del danno cerebrale nei bambini pretermine.
  • Depino, A.M. (2006). Maternal Infection and the Offspring Brain. Journal of Neuroscience, 26(30), 7777-7778.  Questo studio ha esaminato come le infezioni materne potrebbero influenzare il cervello di un bambino.
  • McLeod, R., et al. (2006). Outcome of Treatment for Congenital Toxoplasmosis, 1981-2004: The National Collaborative Chicago-Based Congenital Toxoplasmosis Study. Clin Infect Dis, 42(10), 1383-1395. I ricercatori hanno scoperto che oltre il 70 per cento dei pazienti con toxoplasmosi congenita che hanno assunto pirimetamina e sulfadiazina hanno avuto normali esiti neurologici, cognitivi e uditivi.
  • Henry, J.D., and Crawford, J.R. (2004). A meta-analytic review of verbal fluency performance in patients with traumatic brain injury. Neuropsychology, 18(4), 629-637. In questo studio i ricercatori hanno osservato come i test di fluidità fonemica e semantica fossero compromessi nei pazienti con trauma cranico.
  • Russell, E.W. (1995). The accuracy of automated and clinical detection of brain damage and lateralization in neuropsychology. Neuropsychology Review, 5(1), 1-68. In questa review è stata analizzata la capacità nel determinare la presenza e l’entità del danno cerebrale utilizzando rilevamenti automatici e clinici.

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