Le scosse epilettiche / convulsioni si verificano quando lesioni cerebrali causano scariche elettriche anomale nel cervello. I sintomi includono movimenti convulsi, disturbi cerebrali e coscienza alterata. Altri segni clinici possono includere:
- Movimenti degli occhi e battiti delle palpebre continui, alzare gli occhi e fissare un punto
- Succhiare, schioccare, masticare e tenere la lingua sporgente
- Movimenti delle gambe in bicicletta o in pedalata
- Movimenti incontrollati come brividi
- Lunghe pause nella respirazione
Le convulsioni neonatali, così come ciò che le scatena, devono essere prontamente diagnosticate e trattate poiché, oltre a essere sintomo di una lesione cerebrale, possono aggravare una condizione preesistente o causare ulteriori danni.
Le cause delle scosse epilettiche nel neonato
La causa più comune all’origine delle scosse epilettiche neonatali è l'encefalopatia ipossico-ischemica, una lesione cerebrale causata dalla mancanza di ossigeno durante o in prossimità del parto provocata dalla diminuzione dell'ossigeno nel sangue del bambino (ipossiemia o ipossia) e/o una diminuzione del flusso sanguigno (ischemia) al cervello.
Le convulsioni neonatali possono essere causate anche da infezioni, meningiti, emorragie cerebrali, traumi alla nascita, ictus e, più raramente, malformazioni cerebrali. La maggior parte dei disturbi convulsivi neonatali, comunque, sono causati da lesioni alla nascita; se il medico non riesce a fare tutto il possibile per prevenire un danno al momento del parto e ciò provoca convulsioni neonatali, è negligenza medica.
Gli errori medici che possono causare scosse epilettiche neonatali sono:
- Ipertensione materna non trattata
- Lesioni cerebrali correlate ad anomalie del cordone ombelicale
- Anomalie uterine o placentari (placenta previa, distacco della placenta, insufficienza placentare e rottura dell'utero)
- Tachisistole uterina
(contrazioni uterine eccessivamente frequenti) - Complicazioni legate alle dimensioni o alla posizione del bambino
- Parto naturale o taglio cesareo d’urgenza eseguiti con ritardo
- Travaglio e parto prolungati
- Kernittero
Tipi di convulsioni
Esistono diversi modi per classificare le convulsioni neonatali; il più comune riporta:
Convulsioni leggere: spesso difficili da diagnosticare, possono manifestarsi con movimenti ritmici a pedalata, fissazione dello sguardo o movimenti facciali ripetitivi. Questo tipo di convulsione si riscontra in circa il 50% di tutte le crisi neonatali.
Convulsioni cloniche: tipicamente caratterizzate da scatti ritmici, rappresentano il 25% di tutte le crisi nei neonati.
Convulsioni miocloniche: si manifestano spesso con movimenti a scatti rapidi e ritmici, simili al riflesso di Moro. Spesso associate a gravi danni cerebrali, sebbene alcuni bambini sani abbiano movimenti mioclonici nel sonno, rappresentano circa il 20% di tutte le crisi neonatali.
Convulsioni toniche: causano contrazioni prolungate e possono verificarsi sia nel bambino sveglio che in quello addormentato. Le crisi toniche rappresentano circa il 5% delle crisi neonatali.
Diagnosi di scosse epilettiche / convulsioni dopo la nascita
Il principale test diagnostico utilizzato per valutare l'attività convulsiva e determinare la regione del cervello interessata è l’elettroencefalogramma, esame che utilizza elettrodi attaccati alla testa del bambino per leggere l'attività elettrica del cervello e mostrare eventuali cambiamenti nel tempo. I risultati ottenuti vengono visualizzati sullo schermo e poi stampati.
Per evitare scosse epilettiche dopo la nascita, tutto il personale medico deve seguire rigorosamente i protocolli: sia la madre che il bambino devono essere attentamente monitorati durante il travaglio e il parto e devono essere eseguiti esami prenatali adeguati per evitare quelle condizioni che possono provocare convulsioni dopo la nascita, come l’encefalopatia ipossico-ischemica e infezioni; se ciò non avviene è negligenza medica, così come se il medico non diagnostica né tratta adeguatamente le convulsioni neonatali.
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