La placenta è un organo di fondamentale importanza per lo sviluppo del feto; permette infatti il passaggio di ossigeno e sostanze nutritive dalla madre al bambino. In caso di placenta previa, però, il malposizionamento di questo organo può determinare la copertura del canale del parto, rendendo complicata e rischiosa la nascita del bambino. Se gestita in modo improprio, tale condizione può causare gravi lesioni alla nascita.
La placenta è un organo essenziale per lo sviluppo e la crescita del feto; una eventuale insufficienza placentare, condizione nella quale il flusso di sangue, ossigeno e nutrienti dalla madre al feto è fortemente ridotto, può avere gravi conseguenze. Fattori di rischio per questa condizione sono una serie di patologie materne (come ipertensione, diabete, anemia e altro) e solo una diagnosi prenatale attenta (con l’ausilio di ecografie e analisi del sangue) può ridurre al minimo le conseguenze. Se la diagnosi avviene nelle ultime fasi della gravidanza è possibile eseguire un parto d’emergenza (previa somministrazione di steroidi per accelerare lo sviluppo fetale); se diagnosticata nelle prime settimane di gestazione, è necessario monitorare eventuali segni di preeclampsia e prescrivere riposo assoluto.
Nel caso in cui la placenta si stacchi dalla parete uterina prima del parto, si parla di “distacco della placenta”. Questa rara complicazione, più frequente in caso di età materna avanzata, gravidanze gemellari e ipertensione, può manifestarsi con emorragie vaginali più o meno intense e determinare restrizione della crescita fetale intrauterina. Nei casi più gravi può essere necessario intervenire con un parto cesareo d’urgenza.