Rischi di complicanze nelle varie fasi della gravidanza

La gravidanza, è sì uno dei momenti più stressanti, ma anche il più emozionante nella vita di una donna. È essenziale che ogni futura madre venga seguita con attenzione in ogni fase della gravidanza per tutelare la sua salute e quella del bambino. La gravidanza nella maggior parte dei casi dura circa 40 settimane a partire dal primo giorno dell'ultimo ciclo mestruale. Le fasi sono suddivise in tre diversi trimestri.

Primo trimestre

  • Per la Madre

Il primo trimestre va dalla prima alla dodicesima settimana di gravidanza, periodo durante il quale il corpo della madre inizia a cambiare in modo significativo. I cambiamenti ormonali, oltre alla cessazione del ciclo mestruale, possono causare sintomi molto precoci che causano affaticamento, seno dolente e gonfio, mal di stomaco che può o meno provocare vomito, desiderio e/o disgusto per cibi specifici, sbalzi d'umore, stitichezza, necessità di urinare spesso, mal di testa e aumento o perdita di peso.

  • Per il bambino

Per il bambino, il primo trimestre è fondamentale poiché è durante questa fase che i suoi organi iniziano a svilupparsi.

1a e 2a Settimana

Durante le prime due settimane, la donna non è ancora effettivamente incinta perché il concepimento avviene circa due settimane dopo l'inizio dell'ultimo ciclo mestruale. I medici contano 40 settimane dall'inizio dell'ultimo ciclo mestruale per stabilire un intervallo di tempo univoco. Uno dei maggiori rischi in questa fase è una gravidanza anembrionica, causa di circa la metà degli aborti tra le due e le sei settimane (spesso prima che la donna sappia di essere incinta).

3a Settimana

La fecondazione, processo grazie al quale lo sperma e l'ovulo si uniscono all'interno delle tube di Falloppio, avviene alla 3a settimana e porta alla formazione di una struttura unicellulare chiamata zigote. È possibile che più di un uovo venga rilasciato e fecondato o che l'uovo fecondato si divida in due. Entrambi gli scenari portano alla formazione di più zigoti. Poco dopo la fecondazione, lo zigote inizia una serie di divisioni cellulari fino a diventare un ammasso di cellule, chiamato morula, che viaggia lungo le tube di Falloppio fino all'utero dove avviene l'impianto.

4a Settimana

L'impianto avviene alla 4a settimana quando la blastocisti, formalmente chiamata morula, si annida nell'endometrio, il rivestimento dell’utero. La blastocisti è costituita da uno strato interno di cellule che formeranno l’embrione, e uno strato più esterno che formerà la placenta, organo che fornisce nutrimento al bambino per tutta la durata della gravidanza.

5a Settimana

L’aumento dei livelli dell'ormone gonadotropina corionica durante la quinta settimana di gravidanza porta a un blocco nel rilascio degli oociti dalle ovaie e a un incremento nella produzione degli ormoni estrogeno e progesterone con conseguente interruzione delle mestruazioni e crescita della placenta. In questa fase l'embrione è formato da tre strati distinti:

    • l’ectoderma: strato più superficiale dal quale derivano la pelle del bambino, il sistema nervoso centrale e periferico, gli occhi e la porzione interna delle orecchie.
    • il mesoderma: strato intermedio dal quale origina il cuore del bambino, il sistema circolatorio, le ossa, i legamenti, i reni e il sistema riproduttivo.
    • l’ectoderma: strato più interno dal quale originano i polmoni e l'intestino del bambino.

6a Settimana

Alla sesta settimana, il bambino inizia a crescere molto rapidamente e il tubo neurale lungo la schiena del bambino inizia a chiudersi per poi dare origine al cervello e al midollo spinale. In questa fase iniziano a formarsi il cuore e altri organi, nonché le strutture necessarie per lo sviluppo degli occhi e delle orecchie.

7a Settimana

Il cervello e il viso del bambino iniziano a crescere; si delineano le narici, gli occhi, le gambe e le braccia.

Dall’8a alla 12 a Settimana

Tra l’8a e la 12 a settimana si formano il naso, le dita dei piedi, le braccia, i gomiti, gli occhi, le palpebre, i genitali e le unghie del bambino. Dall'undicesima settimana il bambino viene ufficialmente chiamato feto, i tratti del viso sono evidenti, i globuli rossi iniziano a formarsi nel fegato e i genitali iniziano a svilupparsi. Durante la dodicesima settimana, l'intestino del bambino è completamente formato nell'addome. In questa fase, il feto è ancora molto piccolo, lungo circa 7 centimetri e pesa circa 15 grammi.

Possibili complicazioni

È molto importante che durante questo periodo, per prevenire i difetti del tubo neurale, la madre mantenga una dieta sana e assumi quantità sufficienti di acido folico. Il rischio di aborto è maggiore durante il primo trimestre e può essere ridotto al minimo assumendo vitamine prenatali ed evitando fumo, alcol e droghe, compresi alcuni farmaci. I medici raccomandano anche di eliminare l’assunzione di caffeina, salumi e crostacei così da ridurre la possibilità di aborto spontaneo. Inoltre, sia il fumo che il consumo di droghe e alcol possono causare gravi complicazioni e difetti alla nascita e non devono essere assolutamente assunti in gravidanza.

Altre complicazioni nel primo trimestre includono emorragie, iperemesi gravidica (vomito eccessivo), aborti spontanei, gravidanze ectopiche e gravidanze molari:

    • Sanguinamento: durante il primo trimestre possono verificarsi con frequenza sanguinamenti e spotting leggeri. Poiché è molto difficile determinare quali di questi eventi possono causare problemi seri, il sanguinamento non deve mai essere sottovalutato, a meno che il medico non stabilisca diversamente. Una emorragia, anche lieve, può infatti essere un sintomo in determinate circostanze di un aborto imminente.
    • Iperemesi gravidica: il vomito è una complicazione che si manifesta prevalentemente durante il primo trimestre a causa dell'ormone gonadotropina corionica. Questo ormone, noto come ormone della gravidanza, stimola la “chemioreceptor trigger zone” nel cervello stimolando il vomito che, se diventa persistente e intenso, può impedire alla madre di nutrirsi in maniera ottimale e di assimilare la quantità di liquidi ottimale mettendo in pericolo sia la sua salute che quella del bambino.
    • Aborto spontaneo: quando la gravidanza non viene interrotta volontariamente prima della nascita, si parla di aborto spontaneo. Le donne che non hanno già subito aborti spontanei hanno circa il 15% di probabilità di averne uno; questa percentuale aumenta se ne hanno già subito uno in precedenza. I sintomi a cui prestare attenzione includono crampi addominali nella zona inferiore con mal di schiena, emorragie o secrezioni vaginali, contrazioni uterine e nausea o vomito. Fattori genetici, in particolare anomalie cromosomiche, possono aumentare la probabilità di aborti spontanei, così come la carenza di progesterone, l’avere un diabete non trattato, infezioni, impianto placentare anomalo e altro.
    • Gravidanza ectopica: si verifica quando l'impianto avviene al di fuori della cavità uterina dove dovrebbe naturalmente avvenire. Nella maggior parte dei casi, in caso di gravidanza ectopica, l'impianto avviene nella tuba di Falloppio. Una gravidanza ectopica è un’emergenza sanitaria che deve essere affrontata rapidamente. I principali sintomi includono: dolore al basso addome su entrambi i lati, la comparsa improvvisa di crampi e possibile svenimento, periodi ripetuti di forte dolore addominale, sanguinamento vaginale, aumento della frequenza urinaria con sensazione di bruciore e febbre.
    • Gravidanza molare: una gravidanza molare si verifica a causa di uno sviluppo anormale delle cellule nella placenta che non possono così supportare l’embrione in crescita. Le gravidanze molari sono causate da anomalie cromosomiche dello sperma che feconda l'ovulo, oppure anomalie dell'ovulo o di entrambi. Le gravidanze molari sono più frequenti nelle donne con 40 anni e più di età, nelle donne asiatiche e afroamericane, in caso di malnutrizione, carenze proteiche e precedenti gravidanze molari. I sintomi a cui prestare attenzione includono cicli irregolari per tre o quattro mesi, emorragie di color marrone o violaceo e vomito eccessivo.

Secondo trimestre

  • Per la Madre

Il secondo trimestre va dalla 13a alla 28a settimana. In questa fase la maggior parte delle donne vede scomparire sintomi come nausea e stanchezza mentre osserva una crescita sempre più evidente dell’addome col procedere della gravidanza. Durante questo periodo il corpo della madre deve apportare modifiche per accogliere il bambino in crescita; è per questo che la donna può avvertire e osservare nuovi sintomi tra cui dolori muscolari, smagliature, una linea scura della pelle che va dall'ombelico all'attaccatura dei peli pubici, macchie scure sul viso, sindrome del tunnel carpale che provoca sensazioni di intorpidimento o formicolio alle mani, prurito e gonfiore alle caviglie, alle dita e al viso. La maggior parte delle donne vive più serenamente questo trimestre rispetto primo e, prima che finisca, il bambino inizierà frequentemente a muoversi nell’utero materno e inizierà a sentire e a riconoscere la voce della madre.

  • Per il bambino

13a Settimana

In questa fase della gravidanza tutti i principali organi del bambino sono formati ma non sono ancora abbastanza sviluppati da consentire al feto di sopravvivere fuori dall'utero.

14a Settimana

In questa settimana, a volte, è possibile capire il sesso del nascituro.

15a Settimana

In questa fase alcune donne riescono a percepire i movimenti fetali, mentre altre non saranno in grado di sentire alcun movimento fino alla 25a settimana.

Dalla 16a alla 17a Settimana

Durante questo periodo, l'udito inizia a svilupparsi così come i polmoni iniziano che continueranno a farlo fino alla 25 a settimana. Entro la fine della 17a settimana, sebbene i polmoni si siano sviluppati rapidamente, non si sono ancora formati gli alveoli dove avviene lo scambio di ossigeno e anidride carbonica. La respirazione, quindi, non è ancora possibile.

18a Settimana

Le orecchie diventano chiaramente visibili e il feto può iniziare a rispondere ai suoni.

19a Settimana

Le orecchie, il naso e le labbra diventano chiaramente evidenti.

20a Settimana

Dalla 20a settimana, sul corpo del feto inizia a formarsi una sottile peluria; inoltre, cresceranno capelli sul cuoio capelluto. Inizia la produzione delle immunoglobuline M e G.

21a Settimana

Il feto sarà lungo circa 26 centimetri, è in grado di succhiare e afferrare e può anche ad avere il singhiozzo.

Dalla 22a alla 23a Settimana

In questa fase il feto ha circa il 33% di possibilità di sopravvivere fuori dall’utero, ma solo il 2% non svilupperebbe malattie gravi. Inizierà ad avere rapidi movimenti oculari durante il sonno.

24a Settimana

I polmoni sono sempre più sviluppati e ora un feto ha circa il 65% di possibilità di sopravvivenza fuori dall'utero e il 9% sopravviverebbe senza sviluppare gravi patologie.

25a Settimana

Alla fine di questa settimana, lo sviluppo dei polmoni sta giungendo al termine rendendo possibile la respirazione. Il feto ora avrà circa l’81% di possibilità di sopravvivere fuori dall’utero e il 25% di probabilità di sopravvivere senza malattie gravi.

26a Settimana

Alla 26a settimana, il feto è in grado di aprire e chiudere le palpebre e di rispondere ai suoni circostanti.

27a Settimana

Al termine del secondo trimestre, il feto pesa mediamente 1 chilogrammo ed è lungo circa 36 centimetri. A questo punto, la possibilità di sopravvivenza al di fuori dell’utero sale al 94% con una possibilità di sopravvivere senza malattie gravi del 50%.

Complicazioni

Durante questo periodo di tempo, la donna incinta deve prendere in considerazione l'esecuzione di test di screening tenendo conto della sua storia medica e familiare o di eventuali problemi genetici che potrebbero causare complicazioni e mettere a rischio il bambino. È anche importante assicurarsi che il cuore, i polmoni, i reni e il cervello del bambino funzionino correttamente, cosa che può essere determinata mediante un'ecografia morfologica. In questo secondo trimestre, in particolare tra la 28a e la 29a settimana, potrebbe manifestarsi il diabete gestazionale. È per questo che la futura madre dovrebbe sottoporsi al test della curva glicemica per assicurarsi che il suo corpo riesca a gestire correttamente il livello di zuccheri nel sangue.

Anche se i rischi di aborto si riducono una volta raggiunto il secondo trimestre, infezioni o anomalie dell'utero o della placenta possono causare un aborto spontaneo. Una delle complicazioni più comuni riscontrate nel secondo trimestre è la cervice incompetente, condizione in cui la cervice è più rilassata e morbida del necessario e potrebbe per questo aprirsi prima del dovuto. La cervice, man mano che il bambino cresce e la pressione aumenta, può dilatarsi e accorciarsi provocando aborto spontaneo, parto anticipato o rottura delle membrane. La diagnosi precoce di questa condizione può ridurre significativamente il rischio sia di aborto spontaneo che di parto anticipato.

Anche il distacco della placenta è una complicanza comune osservata durante il secondo trimestre e si verifica quando la placenta si separa dall'utero troppo precocemente causando aborto spontaneo. Traumi all'addome e il consumo di droghe, alcol e fumo aumentano significativamente il rischio di distacco della placenta. I sintomi a cui prestare attenzione includono sanguinamento, crampi e dolorabilità dell'utero.

Terzo trimestre

  • Per la Madre

Durante la fase finale della gravidanza, la madre probabilmente sperimenterà molti degli stessi disagi vissuti nei due trimestri precedenti; inoltre, potrebbe avere qualche difficoltà a respirare e una minzione più frequente. Tutti questi sintomi sono fisiologici poiché sono il risultato della crescita del bambino e della maggiore pressione che esercita sugli organi circostanti. Le madri possono anche avvertire bruciore di stomaco, aumento del gonfiore delle caviglie, delle dita e del viso, emorroidi, difficoltà a dormire, contrazioni uterine, seno molle, perdita di colostro (latte acquoso preparto) e ombelico sporgente.

  • Per il bambino

28a Settimana

In questa fase il feto avrà le ciglia e sarà ricoperto di caseosa, una sostanza che fornisce una pellicola protettiva con proprietà antinfettive.

Dalla 29a alla 31a Settimana

Entro la fine della 31a settimana, il feto sarà in media lungo 42 centimetri e peserà circa 1,8 chilogrammi.

Dalla 32a alla 33a Settimana

Il feto potrà ora sviluppare i muscoli e immagazzinare grasso corporeo. Inoltre, nei maschi cominciano a scendere i testicoli.

Dalla 34a alla 36a Settimana

Il feto in questa fase è pretermine.

Dalla 37a alla 38a Settimana

Il feto ora è considerato a termine e in media è lungo circa 50 centimetri e 3 chilogrammi.

Dalla 39a alla 41a Settimana

Il feto è ora finalmente a termine.

Complicazioni

Durante il terzo trimestre può insorgere il diabete gestazionale, condizione che causa alti livelli di zucchero nel sangue che potrebbero influire negativamente sia sulla salute del bambino che sull’andamento della gravidanza. In caso di diabete gestazionale, la dieta, l’esercizio fisico e i farmaci possono aiutare a controllare la patologia, ma se ciò non accade e il livello di zucchero nel sangue non è sotto controllo, è più probabile che si verifichino complicazioni durante il parto. Dopo il parto, solitamente, i livelli di glucosio nel sangue tornano a livelli normali. È importante notare che, in caso di storia di diabete gestazionale, i rischi possono essere più elevati di quelli correlati al diabete di tipo 2.

La preeclampsia è un'altra complicanza del terzo trimestre che va considerata. Questa patologia provoca ipertensione e danni ad altri organi come il fegato e i reni. L'unica cura per la preeclampsia è effettuare un parto anticipato; se non trattata, questa complicazione può portare a complicazioni gravi e talvolta fatali per la madre e il bambino.

Durante l’ultimo trimestre è possibile che si verifichi anche il travaglio pretermine che può portare a un parto prematuro. Esistono comunque diversi trattamenti che diminuiscono le probabilità che questa circostanza si verifichi. Se prima della 37a settimana c’è la rottura prematura del sacco amniotico che circonda il bambino aumenta il rischio di infezioni e di parto anticipato.

È importante tenere in considerazione anche la condizione di placenta previa, nella quale la placenta esce per prima bloccando l'apertura della cervice. Donne fumatrici o che hanno già subito un parto cesareo o un intervento chirurgico all’utero hanno un maggiore rischio di placenta previa.

Anche la restrizione della crescita intrauterina, condizione in cui il feto non cresce normalmente, espone il bambino a una serie di problemi, tra cui basso peso alla nascita, difficoltà durante il travaglio, ipossia, ipoglicemia, deficit immunitario, anomalie della temperatura corporea e numero molto elevato di globuli rossi. Questa complicazione è spesso gestibile, ma nei casi più gravi può portare a problemi alla morte del bambino in utero.

La gravidanza oltre il termine, invece, è una complicanza nella quale, dopo 42 settimane, il bambino non è ancora nato; ciò può comportare rischi sia per la madre che per il bambino e per questo, spesso, viene indotto il travaglio.

Una altra complicazione delle ultime fasi della gravidanza è la presentazione errata, condizione che si verifica quando la testa del bambino si trova in posizioni anomale rispetto a dove dovrebbe essere. Ciò può comportare un travaglio prolungato e talvolta bloccato, condizioni che richiedono un parto cesareo d’urgenza.

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