La paralisi cerebrale infantile (PCI) esiste in una varietà di forme diverse e i suoi sintomi variano significativamente da persona a persona. Ad esempio, mentre le persone con PCI grave possono aver bisogno di una sedia a rotelle per deambulare, le persone con PCI lieve possono essere in grado di camminare bene da sole (1). Tutte le persone con PCI sperimentano una sorta di alterazione del movimento o della postura e alcune di esse presentano anche disturbi del linguaggio, disabilità intellettuali / dello sviluppo e altre condizioni associate.
Utilizzando un casco termico o una coperta termica, la temperatura corporea del bambino viene abbassata a 33,5 gradi Celsius per 72 ore. Durante questo periodo di raffreddamento, le cellule cerebrali sono in grado di recuperare, con diminuzione o prevenzione della gravità e della diffusione dei danni cerebrali.
Un nuovo studio intitolato "Prevenzione dell'epilessia riducendo l'encefalopatia neonatale" è ritenuto essere la più grande ricerca al mondo sulle lesioni cerebrali al neonato.
Diretto dall'Imperial College di Londra, lo studio mira a ridurre il numero di neonati che sviluppano l'epilessia a causa di danni cerebrali perinatali.
Lo studio sta generando attenzione in tutto il mondo mentre i ricercatori approfondiscono uno dei tipi più comuni di lesioni alla nascita e le sue devastanti conseguenze.
Il travaglio ed il parto sono processi difficili che comportano rischi sia per la madre che per il bambino. A causa della delicatezza delle procedure coinvolte e della fragilità che caratterizza il feto, è fondamentale che i medici facciano tutto il possibile per garantire un parto sicuro. Uno studi scientifico condotto dal Dr. Gary D.V. Hankins (Professore e Preside di Ostetricia e Ginecologia e Capo della Divisione di Medicina Materno-Fetale presso il Center for Interdisciplinary Research in Women’s Health dell'UTMB) fornisce informazioni su come il parto cesareo possa ridurre il tasso di lesioni alla nascita, tra cui distocia di spalla, trauma fetale e encefalopatia neonatale.
Attualmente, l'unica terapia disponibile per l'encefalopatia ipossico-ischemica (HIE), oltre alla terapia di supporto e alla terapia per mitigare i sintomi, è la terapia ipotermica. Tale terapia comporta il raffreddamento del corpo del bambino fino ad una temperatura inferiore a quella normale al fine di consentire al cervello di riprendersi da una lesione ipossico-ischemica e limitare la diffusione del danno. È noto che la terapia ipotermica riduce il rischio di morte, così come la portata e l'insorgenza di una condizione di inabilità permanente.
L'espressione "sofferenza perinatale" è utilizzata frequentemente per descrivere la situazione in cui il cervello e gli altri organi del feto non ricevono abbastanza ossigeno prima, durante o subito dopo la nascita. Senza ossigeno, le cellule del corpo, compresi i neuroni, non possono funzionare correttamente e prodotti di scarto (acidi) si accumulano nelle cellule stesse causando danni temporanei o permanenti.