Il neonato è prematuro o pretermine quandoviene partorito in un'età gestazionale inferiore alle 37 settimane. In particolare, è considerato prematuro il bambino partorito tra la 20ma e la 37ma settimana dell'età gestazionale (e.g.). E’ generalmente considerato a temine, invece, il bambino ad un'e.g. compresa tra la 37ma e la 42ma settimana.
Nel feto umano molti organi raggiungono la maturazione nell'arco temporale compreso tra la 34ma e le 37ma settimana di e.g.. Il feto stesso raggiunge la sua maturazione alla fine della 37ma settimana.
Il parto prematuro, pertanto, può causare notevoli problemi al feto e ai suoi organi.
Danni al neonato causati dalla prematurità
- Polmoni non sviluppati: tra gli organi più importanti, che maggiormente possono risentire del parto prematuro, vi sono certamente i polmoni. I polmoni, infatti, sono tra gli ultimi organi a raggiungere la maturazione all’interno dell’utero. Per questo, molti bambini nati prematuri trascorrono i primi giorni/settimane della vita nel respiratore artificiale.
- Problemi legati alla vista o, addirittura e nei casi più gravi, la cecità
- Sistema immunitario non ben sviluppato. Conseguentemente essi sono più facilmente soggetti ad infezioni, tra cui anche la setticemia.
- Incapacità di controllare il livello degli zuccheri e del sale nel sangue, determinandosi l’anemia.
- Emorragie cerebrali che possono causare gravi danni al cervello.
- Ritardi nello sviluppo e disturbi dell’apprendimento.
I doveri dei medici in caso di rischio di prematurità e parto prematuro
Al fine di limitare i rischi associati al parto prematuro, lo staff medico dovrebbe cercare di prolungare il tempo della gestazione fino al suo termine massimo, garantendo al bambino le maggiori possibilità di sviluppo.
In alcuni casi, tuttavia, è impossibile prolungare detto tempo. Il medico, comunque, anche in questi casi deve tentare di porre in essere tutte quelle azioni, in base alle regole dell’arte medica, per prolungare il periodo di gestazione. In caso contrario infatti, egli può essere ritenuto responsabile della nascita prematura.
Tra l’altro, le conseguenze e gli effetti del parto prematuro possono essere mitigati mediante l’uso di sostanze che accelerino la maturazione del feto e, in misura ancora maggiore, mediante la prevenzione del parto prematuro stesso.
Le cause del parto prematuro
Ci sono molte circostanze che possono contribuire a causare un parto prematuro, tra cui alcune condizioni condizioni mediche come:
- rottura del sacco amniotico
infezioni - cervice debole
- malattie del rene
- ipertiroidismo
- anomalie dell’utero
- precedente parto prematuro
- gravidanza riguardante più feti
- abuso di sostanze tossiche
- malnutrizione
- malattie croniche come l’alta pressione o il diabete.
Alcune cause sono, ancora oggi, sconosciute.
Se una di queste condizioni era conosciuta o, comunque, conoscibile dallo staff medico e il bambino è comunque nato prematuro, è possibile ottenere il risarcimento del danno.
Gemelli e gravidanza gemellare
Le donne incinte di gemelli hanno un più alto rischio, rispetto alle donne con una gravidanza singola, di avere un parto prematuro. La maggior parte dei bambini che nascono dopo la 24º settimana di età gestazionale sopravvivono. Tuttavia, i bambini che nascono prima della 32º settimana di gravidanza e pesano meno di 1,3 kg corrono un rischio decisamente maggiore di contrarre infezioni o disabilità permanenti come la paralisi cerebrale. Anche i gemelli portati quasi a termine nascono, in genere, più piccoli dei bambini da gravidanze singole a causa, molto probabilmente, di una restrizione della crescita. Questi neonati, che hanno un peso molto basso alla nascita, spesso hanno problemi di salute e richiedono maggiori cure.
In ordine ai gemelli ed ai bambini provenienti da gravidanze esiste un alto rischio di un parto prematuro. Tuttavia, per i gemelli monozigoti esiste il rischio di una condizione nota come sindrome di trasfusione da gemello a gemello o feto-fetale. Questa complicazione si verifica quando i vasi sanguigni dei due feti sono collegati l’uno all’altro ed un feto riceve un maggiore flusso sanguigno rispetto all’altro dalla placenta condivisa. Le terapie per la sindrome da trasfusione da gemello a gemello includono l’amnioriduzione per drenare il liquido in eccesso e un intervento di chirurgia laser per coagulare i vasi sanguigni collegati l’uno all’altro. Senza una terapia tempestiva ed adeguata, tuttavia, potrebbero verificarsi gravi patologie del feto, o addirittura, nei casi più gravi, entrambi i feti potrebbero morire. Se i medici commettono errori nella diagnosi e nella somministrazione di una terapia adeguata per una complicazione come la sindrome da trasfusione feto-fetale e ne risulta una lesione o la morte del feto, il medico, la struttura ospedaliera e lo staff medico coinvolto potrebbero essere ritenuti responsabili.
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