Circa il 60-80% di donne che hanno avuto un parto cesareo in precedenza riescono a partorire tramite parto vaginale durante le gravidanze successive. Tuttavia, nonostante l’alta percentuale di successo, il parto vaginale successivo al parto cesareo comporta rischi dal punto di vista ostetrico ed in alcuni casi non viene consigliato.
I medici sono obbligati sia a valutare con attenzione se la gestante che ha avuto un precedente parto cesareo possa partorire con parto vaginale sia ad informare quest’ultima dei relativi rischi.
Se durante un parto vaginale o un tentato parto vaginale successivo ad un parto cesareo non sei stata informata dei rischi e hai avuto complicazioni che hanno causato lesioni al tuo bambino dovresti rivolgerti immediatamente ad un avvocato per stabilire se hai diritto o no ad un risarcimento.
I rischi associati al parto vaginale successivo al parto cesareo
Rottura dell’utero. Il rischio più grave associato al parto vaginale dopo cesareo è la lacerazione dell’utero. Può verificarsi quando una cicatrice da taglio cesareo si lacera durante il travaglio e il parto. Quando l’utero si lacera, in genere, la placenta e il bambino si spostano nell’addome della mamma.
Statisticamente il rischio è abbastanza basso (coinvolge circa l’1,5% dei parti vaginali dopo parto cesareo), tuttavia i risultati di una lacerazione dell’utero possono essere davvero devastanti e includono forti emorragie, l’isterectomia, lesioni al neonato, paralisi cerebrale infantile ed anche la morte del bambino (circa 1 caso su 20 di lacerazioni dell’utero risultano nella morte del bambino). Quando si verifica la lacerazione dell’utero i medici devono agire in modo tempestivo: è fondamentale che l’ospedale sia equipaggiato per un parto cesareo d’emergenza e sia in grado di far nascere il bambino entro 10-15 minuti per minimizzare il rischio che il bambino subisca un encefalopatia ipossico-ischemica. L’incidenza di lacerazione dell’utero aumenta quando i farmaci per il parto indotto vengono somministrati a una madre che ha oltre 35 anni ed il rischio di una lacerazione dell’utero aumenta con ogni parto cesareo della donna.
Infezione. Nei casi in cui viene tentato un parto vaginale dopo cesareo ma poi diviene necessario un parto cesareo aumenta il rischio, sia per il bambino che per la mamma, di contrarre un’infezione.
Parto cesareo. Circa il 25% dei tentativi di parti vaginali dopo cesareo falliscono con conseguente necessità di effettuare un parto cesareo.
Come stabilire se una mamma puo’ partorire con parto vaginale successivamente ad un parto cesareo
Ci sono certe condizioni che il medico deve prendere in considerazione quando stabilisce se una donna può partorire per via vaginale dopo un parto cesareo. In generale le candidate più appropriate hanno queste caratteristiche:
- Una cicatrice da taglio cesareo trasversale
Tipi di taglio cesareo
- Hanno avuto un altro parto vaginale prima o dopo quello cesareo
- Sono passati almeno 18-24 mesi dal taglio cesareo precedente
- Nessuna ulteriore cicatrice, complicazioni o lacerazioni precedenti
- Non è presente in loro la condizione medica per la quale hanno dovuto avere un parto cesareo in precedenza
- Non sono presenti altri problemi medici come diabete, obesità, alta pressione o herpes simplex vaginale
- Il feto è singolo
- Il bambino è posizionato bene e non è troppo grande
Come per ogni altro parto il bambino deve essere monitorato con attenzione e, se si verifica sofferenza fetale e i vari interventi non hanno successo, il parto cesareo deve essere eseguito il più velocemente possibile.
Negligenza nei casi di parto vaginale dopo cesareo
A volte, durante il parto vaginale dopo cesareo, il ginecologo o lo staff medico possono commettere errori di esecuzione o di giudizio. Questi errori causano lesioni gravi e permanenti ai neonati. Fra gli errori commessi sono inclusi:
- Non informare la paziente dei rischi associati al parto vaginale dopo il cesareo
- Permettere il parto vaginale dopo cesareo ad una donna che non ha i requisiti necessari
- Errori nell’abbandonare il tentativo di parto vaginale e ricorrere subito a un cesareo quando si presenta la necessità
- Tentare un parto vaginale dopo cesareo in una struttura non equipaggiata ad eseguire tagli cesarei di emergenza
- Assenza o mancato rispetto delle linee guida per gestire un parto vaginale dopo cesareo
- Errori nel monitoraggio fetale durante il parto vaginale dopo cesareo e nel rispondere adeguatamente a variazioni rilevate dal monitoraggio fetale
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