Shok settico nel neonato

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Lo shock settico in un bambino è un problema serio che può svilupparsi subito dopo la nascita. Se non viene prontamente riconosciuto e trattato, può causare gravi problemi, come ad esempio una forte diminuzione del sangue in circolo, con conseguenti danni cerebrali permanentiparalisi cerebrale infantileencefalopatia ipossico-ischemicaconvulsioni.

Lo shock settico si verifica quando nel neonato si sviluppa la sepsi, che è un’infezione del sangue che progredisce in sepsi grave e shock settico. La sepsi, nel neonato, è in genere causata da un'infezione nella madre che viene trasmessa al bambino fin dalla nascita. Se la sepsi è trattata rapidamente e correttamente, non si verifica lo shock settico. Quando il neonato ha uno shock settico molti suoi organi cominciano a non funzionare correttamente. Uno dei primi organi a manifestare disfunzione è sicuramente il cuore.

In conseguenza, la pressione arteriosa del bambino diminuisce moltissimo e non viene erogata ai tessuti, compreso il tessuto cerebrale, la corretta quantità di ossigeno. Lo shock settico provoca numerose emergenze mediche che includono la compromissione della circolazione del sangue nel corpo del bambino, disfunzione di organi vitali, come il cervello, in conseguenza della quantità sufficiente di ossigeno.

Sviluppo dello schok settico nel neonato

batteri-canale-partoI neonati sviluppano sepsi ad insorgenza precoce contraendo un’infezione dalla madre che viene trasmessa al bambino attraverso il liquido amniotico o per mezzo dei batteri che infettano il tratto genitale della madre, con il quale il bambino stesso viene a contatto durante il parto. Lo streptococco del gruppo B (GBS), l’Escherichia coli e altri batteri possono essere trasmessi al bambino prima o durante il parto e causare sepsi. Una volta che i batteri accedono al flusso sanguigno del piccolo, possono svilupparsi infezioni molto gravi in tutto il suo corpo (setticemia) e/o infezioni localizzate in un unico organo, ad esempio nei polmoni (polmonite) o nel cervello (meningite) del bambino. Tali infezioni  possono essere così gravi da causare l’infiammazione di tutto il corpo, con problemi per il sistema immunitario, disfunzioni del sistema circolatorio e gravi compromissioni agli organi principali.

Quando un bambino ha uno shock settico, si presentano anche problemi cardiaci e vascolari gravi come pressione sanguigna molto bassa, problemi della circolazione sanguigna, diminuzione della produzione di urina e acidosi metabolica. Il bambino non ha sangue a sufficienza per ossigenare e nutrire tutti i suoi tessuti, e questo può causare danni agli organi, tra cui lesioni cerebrali permanenti. Una diagnosi di shock settico può essere fatta quando il bambino da segni di flusso sanguigno non sufficiente nei tessuti (perfusione tissutale), infezione sospetta o comprovata, e due segni di sindrome da risposta infiammatoria sistemica (SIRS), cioè uno stato infiammatorio che colpisce tutto il corpo . I segni di SIRS includono ritmo cardiaco veloce, temperatura alta o bassa del corpo, respirazione veloce e alti marcatori di infezioni, come, ad esempio, la presenza di un numero abnorme di globuli bianchi neutrofili immaturi.

Ulteriori conseguenze dello schok settico nel neonato

I gravi problemi di salute che si verificano quando un bambino è in uno stato di shock possono perpetuare e creare ulteriori problemi. Qui di seguito sono elencate alcune delle condizioni che si possono verificare al vostro bambino se ha shock settico.

  • Necessità di uso della macchina per la respirazione, Neonato-con-ventilatorechiamata macchina per la ventilazione. Ciò è particolarmente probabile se il bambino ha la polmonite e/o difficoltà respiratoria.
  • Febbre.
  • Ipotermia (la temperatura corporea del bambino è inferiore alla norma).
  • Battito cardiaco molto veloce o molto lento.
  • Estremità fredde.
  • Respirazione molto veloce, oppure respirazione molto lenta, o periodi in cui respiro si ferma per 20 secondi o più (apnea).
  • Bassa pressione sanguigna.
  • Stato mentale alterato (il bambino è irritabile, ansioso, letargico, troppo assonnato o manifesta apnee).
  • Occhi infossati.
  • Diminuzione della diuresi.

Lo shock settico è la causa più comune di morte neonatale. I bambini che sopravvivono possono manifestare danni permanenti al cervello e /o paralisi cerebrale. Tuttavia, se lo shock è riconosciuto per tempo e trattato tempestivamente, il bambino può non subire lesioni. Naturalmente, il trattamento tempestivo della sepsi è la soluzione chiave per far si che lo shock settico non si sviluppi. Quando un bambino è in stato di shock settico, la terapia di supporto e il trattamento antibiotico sono ugualmente importanti. Il trattamento antibiotico è di importanza fondamentale e i medici dovrebbero iniziare la somministrazione dei farmaci specifici, anche se la sepsi è solo sospetta; non dovrebbero ritardare il trattamento nell’attesa dei risultati dei test ematici.

Trattamento

il trattamento di supporto consiste nel dare una terapia fluida e usare farmaci per l’espansione del volume con lo scopo di aumentare il volume del sangue e la pressione sanguigna del bambino. I farmaci che influenzano i vasi sanguigni sono spesso utilizzati per aumentare il flusso di sangue soprattutto agli organi vitali. La terapia di ossigeno al 100% è inizialmente usata per aumentare l’apporto di ossigeno ai tessuti, ma questa deve essere ridimensionata e ridotta non appena possibile per evitare il problema legato alla tossicità dell’ossigeno. I principali obiettivi dei numerosi trattamenti somministrati ai bambini che manifestano uno shock settico sono:
1) il ripristino del flusso sanguigno nei tessuti (perfusione tissutale),
2) il miglioramento della distribuzione di ossigeno ai tessuti/ossigenazione,
3) la normalizzazione del metabolismo cellulare (domanda di energia e consumi).
I bambini con shock settico sono a rischio di ipoglicemia (basso zucchero nel sangue) e ipocalcemia (bassi livelli di calcio nel sangue). Entrambe queste condizioni devono essere tempestivamente trattate. Se non vengono riconosciute e gestite, entrambe le anomalie possono causare problemi al cuore e al cervello.
È fondamentale che la circolazione, la perfusione (flusso e consegna del sangue ai tessuti) e la funzione di ciascun organo si ripristini entro le prime 6 ore di shock settico del bambino.

Quanto tempo è necessario per far uscire il neonato dallo schok settico?

Quando è riconosciuto lo shock settico e il bambino è in rianimazione, è necessario che la sua pressione arteriosa, la frequenza cardiaca ed altri problemi cardiovascolari siano stabilizzati, per poter, se necessario, trasferire il piccolo in un ospedale dotato di terapia intensiva neonatale. I bambini in shock settico hanno bisogno di essere gestiti da uno staff specializzato, ed è anche importante che chi trasporta il bambino abbia esperienza nella gestione di uno shock settico neonatale.

Il tempo del quale il piccolo avrà bisogno per recuperare il suo benessere dopo uno shock settico è molto variabile e dipende da molti fattori, tra cui l’adeguatezza della funzione di ciascun organo, la pressione arteriosa e la perfusione del sistema circolatorio. Il permanere di problematiche cardiache e/o la presenza di problemi polmonari può rallentare la ripresa. Alcuni bambini restano in ospedale per molte settimane dopo lo shock settico. Se il bambino manifesta danni e malattie come l’encefalopatia ipossico ischemica (HIE), la meningite o la paralisi cerebrale, è possibile che siano necessarie visite frequenti e regolari presso neurologi, terapisti e altri specialisti.

Come possono lo schok settico e la meningite causare la paralisi cerebrale infantile?

Quando un bambino manifesta una sepsi o uno shock settico meningitee l’infezione entra direttamente nel sistema nervoso centrale o provoca infiammazione direttamente al cervello, il bambino può sviluppare la meningite, che è un’infiammazione delle membrane che circondano il cervello e il midollo spinale. La meningite può causare un accumulo di liquidi nel cervello, con un aumento della pressione interna, ascessi cerebrali (tasche piene di pus), idrocefalo, infarto cerebrale (mancanza di flusso di sangue ad una o molte zona del cervello) e ictus. Queste condizioni sono chiaramente estremamente dannose per il piccolo. I medici devono prontamente gestire la sepsi e lo shock settico, al fine di diminuire il rischio di meningite.

E’ sempre meglio ribadire che la chiave per prevenire la meningite e lo shock settico consiste nel riconoscimento e nel trattamento tempestivo della sepsi. I sintomi della meningite includono una mancata risposta alla terapia antibiotica, la bradicardia, la depressione respiratoria, i rigonfiamenti nella zona della fontanella (punto molle del cranio), la crescita molto veloce della testa, la separazione di parti del cranio (separazione delle suture craniche), la debolezza su un lato del corpo e le convulsioni.

La meningite deve essere trattata appena possibile per cercare di ridurre al minimo il danno cerebrale che potrebbe conseguirne. I danni cerebrali causati dalla meningite possono portare a paralisi cerebrale, ritardo nello sviluppo, disturbi convulsivi e difficoltà di apprendimento.

Anche lo shock settico può, a sua volta, causare encefalopatia ipossico ischemica (HIE), convulsioni e paralisi cerebrale. Gli effetti cardiovascolari dello shock possono causare notevole mancanza di ossigeno al cervello del bambino, con conseguenti danni permanenti al cervello stesso. Lo shock settico può causare anche disfunzioni al cuore, al fegato e ai reni, che possono a loro volta recare danni cerebrali.

Se il bambino ha problemi respiratori significativi, come la polmonite e/o difficoltà respiratorie, può considerarsi a rischio di una mancanza di ossigeno al cervello e di lesioni da eccessiva ventilazione , con conseguente paralisi cerebrale. Altri problemi causati dallo shock settico, come i problemi metabolici, l’ipoglicemia, l’ipocalcemia e altri problemi con gli elettroliti possono direttamente o indirettamente influenzare il cervello.

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