Il cordone ombelicale trasporta nel feto il sangue ricco di ossigeno e le sostanze nutritiveprovenienti dalla mamma e presenti nella placenta. Se il cordone ombelicale non funziona bene, il bambino può essere privatodell’apporto di ossigeno e sostanze nutritive, cosa che può provocare lesioni al cervello come l’encefalopatia ipossico ischemica e laparalisi cerebrale. In casi di totale occlusione del cordone ombelicale, se non si provvede ad effettuare il parto cesareo immediato, il bambino potrebbe subire in breve tempo lesioni molto gravi al cervello, con conseguenti disturbi motori e/o cognitivi.
Il cordone ombelicale si può avvolgere intorno al collo del bambino, può attorcigliarsi e formare un nodo vero e proprio, o può fuoriuscire prima del bambino (il prolasso del cordone ombelicale). Un‘ulteriore problematica si verifica quando il cordone ombelicale è corto.
Cordone ombelicale corto
Il cordone ombelicale può essere lungo fino a 300cm ed avere un diametro che arriva sino a 3cm. La lunghezza media di un cordone ombelicale è di 55cm con un diametro medio di 1-2cm. Il cordone ombelicale viene considerato corto se, alla ascita, misura meno di 35cm (anche se alcuni ricercatori sostengono che una lunghezza di 40-45cm sia già corta).
La lunghezza del cordone si misura dalla placenta fino all’uscita vaginale (nel caso in cui il bambino nasca per parto vaginale). Il cordone ombelicale corto può causare complicazioni durante il parto e lesioni al neonato. La crescita del cordone viene promossa dalla pressione esecitara su di esso dal movimento del feto. Meno il feto si muove, meno il cordone ombelicale cresce.Il cordone corto potrebbe indicare un problema di sviluppo del bambino ed anche contribuire a limitare i movimenti del bambino.
Le complicazioni associate al cordone ombelicale corto includono:
- Frequenza cardiaca fetale non rassicurante associata alla compressione del cordone ombelicale
- Disordini del movimento del feto come mancata attività fetale
- Distacco della placenta
- Oligoidramnio
- Rottura del cordone
- Disabilità neurologiche
- Complicazioni associate al parto e ricorso all’uso di strumenti come il forcipe e la ventosa
- Restrizione della crescita intrauterina
Fattori di rischio di cordone ombelicale corto
La lunghezza del cordone ombelicale dipende in parte da fattori ereditari. Di seguito sono elencati altri fattori associati al cordone ombelicale corto:
- Gestante di peso medio o sottopeso
- Prima gravidanza
- Feto femminile
- Feto piccolo rispetto all’età gestazionale
- Mancanza di movimenti fetali nella prima metà della gravidanza /ristrettezze intrauterine/ condizioni che limitano il movimento del feto in utero
- Fumo o alcol
- Preeclampsia
Segni, sintomi e trattamento del cordone ombelicale corto
Il cordone ombelicale può essere visualizzato tramite un’ecografia verso l’8va settimana di gestazione. E’ anche consigliatal’ecografia durante il secondo e terzo trimestre per stabilirela quantità di vasi sanguigni presenti nel cordone (anche se molti altri esperti consigliano un esame più approfondito). Esamipiù dettagliati includono accertamenti sulla gelatina di Wharton (un tessuto mucoso che ricopre i vasi del cordone), accertamenti sul sito d’inserzione fetale e placentare (incluso il sito del cordone sulla placenta) e la determinazione dell’andamento elicoidale. Esiste infatti una relazione fra il numero di torsione e la lunghezza e il diametro del cordone. Le torsioni diventano evidenti nella prima parte dell’ottava settimana.
Fra i ricercatori vi è generalmente consenso sul fatto che studi ecografici sul cordone ombelicale possano migliorare la gestione del bambino. Le ecografie che visualizzano il cordone ombelicale vengono eseguite durante il secondo trimestre, a volte anche prima. Si deve notare la lunghezza del cordone, e tenere sotto stretto controllo il bambino e la mamma se il cordone risulta corto o se sono presenti altre anomalie del cordone. Quando un cordone corto provoca compromissioni del flusso sanguigno, la sofferenza fetale risulterà evidente dal monitoraggio della frequenza cardiaca fetale, tramite il quale si rileverà una frequenza cardiaca anomala o non rassicurante. La sofferenza fetale si può diagnosticare durante gli esami prenatali a cui viene sottoposta la mamma, come il non-stress test o il profilo biofisico. Il cordone ombelicale corto potrebbe anche essere presente nei casi di restrizione della crescita intrauterina e riduzione del movimento fetale. È essenziale un monitoraggio attento e, a seconda della gravità della condizione, è necessario ricoverare la mamma al fine di effettuare un monitoraggio continuo del feto.
Il distacco della placenta è una delle complicazioni più gravi associate al cordone corto.Qualsiasi movimento del bambino, in caso di cordone corto, può crearetensione sul puntodi inserzione del cordone nella placenta, provocandone il distacco e provocando gravi emorragie. Esistono molti casi in cui la gestante è affetta da distacco della placenta – con segni molto evidenti – e il team medico non riesce ad effettuarne la diagnosi, provocando un ritardo nel parto del bambino. Quando sono presenti i segnali che indicano il distacco della placenta, il team medico deve immediatamente far nascere il bambino tramite parto cesareo, soprattutto se si è a conoscenza che si tratta di un caso di cordone ombelicale corto. Il distacco della placenta può diventare gravissimo molto velocemente e se la lacerazione avviene al cordone, il bambino deve essere partorito immediatamente perimpedire l‘interruzione dell’apporto di sangue ed ossigeno di ossigeno e lle conseguentigravi lesioni al cervello come l’encefalopatia ipossico ischemica e la paralisi cerebrale.
Tutte le strutture sanitarie in cui si partorisce devono avere la capacità di eseguire un cesareo d’emergenza quando il bambino mostra segnali di sofferenza.
Quado il cordone è troppo corto, durante il travaglio e il parto viene esercitata una forte pressione sui vasi sanguigni contenuti al suo interno. Quuando dal monitoraggio della frequenza cardiaca fetale risulti evidente che tale pressione stia determinando l’interruzione dell’apporto di sangue ricco di ossigeno al feto, si deve immediatamente ricorrere al parto cesareo d’emergenza. Il cordone, in tale caso può anche spezzarsi, interrompendo copletamente l’apporto di ossigeno al bambino.
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