Informazioni generali
L’encefalopatia ipossico-ischemica, a volte chiamata asfissia perinatale, si verifica quando il feto subisce una carenza di ossigeno durante il travaglio o il parto con conseguenti lesioni all'encefalo (il contenuto della scatola cranica comprendente il cervello, il cervelletto ed il tronco encefalico).
Il quantitativo di ossigeno necessario al cervello del feto viene a mancare a causa della carenza di ossigeno nel sangue (ipossia) e/o della diminuzione del flusso sanguigno (ischemia) nel cervello. La situazione sopra descritta è spesso associata a compromissioni della funzione motoria e/o cognitiva. Il grado e la severità delle lesioni dipendono dalla lunghezza del periodo in cui il bambino è stato privato di ossigeno.
In generale, maggiore è il periodo in cui il bambino rimane senza ossigeno, più grave e duratura sarà la lesione.
Alcune delle compromissioni a lungo termine che possono verificarsi in conseguenza dell’encefalopatia ipossico ischemica includono: la paralisi cerebrale infantile, tetraparesi, ritardo mentale, convulsioni, cecità, perdita dell’udito e problemi dello sviluppo e dell’apprendimento.
Terapie per l’encefalopatia ipossico ischemica
La terapia per l’encefalopatia ipossico ischemica è consistita, tradizionalmente, in un trattamento di supporto che includeva misure convenzionali come:
- Rianimazione alla nascita
- Ventilazione meccanica- tramite un apparecchio che aiuta il neonato a respirare e controlla i livelli di ossigeno e monossido di carbonio presenti nel sangue
- Terapie per il sistema circolatorio, la funzione cardiaca e il controllo della pressione sanguigna per assicurarsi che il flusso nel cervello del neonato (perfusione) venga mantenuto
- Controllo delle convulsioni con farmaci anti-convulsione
- Cure pediatriche specialistiche
L’obiettivo era quello di facilitare l’autoguarigione del corpo e del cervello. Tuttavia, recentemente è stato introdotto un nuovo tipo di terapia chiamata ipotermia o trattamento ipotermico. Usata specificatamente per l’encefalopatia ipossico-ischemica, l’ipotermia è risultata efficace nel ridurre la gravità del danno neurologico da ipossia e, conseguentemente, migliorare gli esiti dei bambini con encefalopatia ipossico ischemica.
Il trattamento ipotermico è particolarmente efficace
Il trattamento ipotermico viene praticato attraverso l’applicazione sul capo del bambino, 
che viene adagiato su di un lettino da raffreddamento, di un caschetto termico. Un dispostitivo fa circolare acqua fredda nel caschetto e nel tappetino per portare la temperatura a 33º per un periodo di 72 ore, trascorse le quali viene ristabilita la temperatura normale del bambino.
L’abbassamento della temperatura, provoca una decelerazione del metabolismo permettendo il recupero cellulare in un lasso di tempo maggiore, evitando lesioni ulteriori che si potrebbero verificare quando la normale ossigenazione e il flusso sanguigno delle cellule danneggiate vengono ripristinati.
La tempistica è molto importante quando si ricorre all’ipotermia. Gli esiti più favorevoli si verificano quando l’ipotermia viene somministrata il più presto possibile (non oltre le 6 ore dal parto). Esistono, tuttavia, studi recenti dai quali risulterebbe che il trattamento ipotermico può determinare effetti positivi anche se effettuato fino a 12 ore dal parto. Questo tipo di terapia richiede che il neonato abbia almeno 36 settimane di età gestazionale.
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