Un recente studio pubblicato nel settembre del 2013 nella rivista “Pediatrics” (Martinez-Biarge, et al., Antepartum and Intrapartum Factors Preceding Neonatal Hypoxic-Ischemic Encephalopathy, Pediatrics 2013; 132:4 e952-e959) rileva che l’encefalopatia ipossico ischemica è prevalentemente di origine intra-partum (durante il parto) piuttosto che ante-partum (prima del parto). Lo studio indica che l’encefalopatia ipossico ischemica è associata, in particolare, al periodo intra-partum. L’encefalopatia ipossico ischemica è una condizione grave che si verifica quando la mancanza di ossigeno nel cervello del bambino provoca morte cellulare e lesioni al sistema nervoso centrale, incluso il cervello. La privazione di ossigeno è dovuta ad una mancanza di ossigeno nel sangue del bambino (ipossia) e/o una restrizione del flusso sanguigno (ischemia) nei tessuti cerebrali. L’encefalopatia ipossico ischemica neonatale si verifica durante la nascita e può provocare lesioni permanenti nel neonato, fra le quali sono incluse disabilità nell’apprendimento, ritardi nello sviluppo, convulsioni, paralisi cerebrale e leucomalacia periventricolare.
Lo studio ha esaminato i fattori di rischio ante-parto (prima) e intra-parto (durante) dell’encefalopatia ipossico ischemica e gli autori hanno concluso che i dati non danno supporto ai fattori ante-parto come fattori critici. L’unico fattore ante-parto che è risultato incrementare il rischio di encefalopatia ipossico ischemica neonatale è l’età gestazionale avanzata. D’altra parte, lo studio ha dimostrato che molti dei fattori cheinfluisconosull’incidenza dell’encefalopatia ipossico ischemica sono di origine intra-parto. Tali fattori includono:
- Rottura prematura delle membrane. La rottura prematura delle membrane è una condizione nella quale la rottura delle membrane del sacco amniotico e del corion(rottura delle acque) si verifica più di un’ora prima dell’inizio del travaglio. La rottura delle membrane viene definita prematura quando si verifica più di 24 ore prima dell’inizio del travaglio. La rottura prematura delle membrane può provocare sofferenza fetale e altre complicazioni prima dell’inizio del travaglio o della fine del terzo trimestre.In assenzadella protezione del liquido amniotico il bambino in grembo è esposto a complicazioni potenziali come il prolasso del cordone ombelicale. Quando la frequenza cardiaca cade al di sotto dei 100 battiti al minuto, esiste la possibilità che si sia verificata compressione del cordone ombelicale. In queste circostanze il bambino deve essere tenuto sotto stretto controllo e spesso si deve ricorrere al parto cesareo.
- Sofferenza fetale. Un monitor elettronico fetale (cardiotocografo) registra le contrazioni materne e il battito cardiaco fetale in risposta alle contrazione della madre. Quando il tracciato fetale non è rassicurante significa che il bambino sta soffrendo e non riceve abbastanza ossigeno. Quando ciò si verifica, è necessario agire in modo appropriato e tempestivo. Quando la frequenza cardiaca fetale scende al di sotto dei 100 battiti al minuto per più di 3-5 minuti – indipendentemente dalle contrazioni uterine – significa che il bambino non riceve abbastanza ossigeno e si sta verificando un episodio di asfissia grave. È una situazione di emergenza che impone che il bambinovenga fatto nascere immediatamente tramite cesareo. Se il cesareo viene eseguito in ritardo il bambino potrebbe subire danni cerebrali irreparabili.
- Aspirazione di meconio. Il meconio è un misto fra le prime feci del bambino e il liquido amniotico. La presenza di tracce di feci nel liquido amniotico è indice disofferenza fetale. A volte il bambino inala il meconio, che va nei polmoni. Ciò può provocare complicazioni gravissime come difficoltà nella respirazione e sofferenza respiratoria.
- Distocia di spalla. E’ una condizione che si verifica quando la spalla del bambino rimane incastrata nelle pelvi materne durante il parto, rendendo difficile o impossibile il progresso del travaglio. Il travaglio, se non progredisce, può essere estremamente stressante per il feto e provocargli sofferenza. Inoltre, durante la distocia della spalla il cordone ombelicale spesso viene compresso, provocando così una diminuzione del flusso di ossigeno al bambino. Quando ciò si verifica, spesso i medici tirano troppo forte la testa del bambino- sia con le mani che con l’uso di uno strumento per il parto – e i nervi principali nella spalla o nel braccio vengono tirati o strappati, provocando una paralisi temporanea o permanente del braccio. Questa condizione viene chiamata paralisi di Erb.
- Cordone ombelicale avvolto intorno al collo. Questa condizione può impedire o fermare il flusso di sangue ricco di ossigeno al bambino. Quado si verifica un bambino deve essere fatto nascere immediatamente, generalmente tramite un cesareo d’emergenza.
- Errori nell’uso della ventosa ostetrica. Si applica un cappuccio d’acciaio sulla testa fetale. Un compressore determina il vuoto aspirando l’aria tramite un tubo e facendo così aderire saldamente il cappuccio alla testa del nascituro. Durante una contrazione il ginecologo esercita una trazione verso l’esterno che determina la fuoriuscita della testa fetale dal canale del parto. Si possono verificare problemi se il cappuccio non è stato applicato correttamente. Di uguale importanza è la tecnica utilizzata dal medico nell’estrarre il bambino: non si deve assolutamente far girare la testa o il collo del bambino; non bisogna tirare troppo forte e per non più di 10-15 minuti. Se il cappuccio si stacca per più di 3 volte durante l’uso o se 3 trazioni consecutive non determinano la fuoriuscita del bambino, il ginecologo deve ricorrere al parto cesareo. Le ventose sono degli strumenti ad alto rischio ed un uso scorretto può provocare gravi lesioni come fratture del cranio, emorragie cerebrali ed ematomi, lesioni del plesso brachiale/paralisi di Erb, paralisi cerebrale e convulsioni.
- Eventi sentinella. Un evento sentinella è un evento avverso di particolare gravità che causa morte o gravi danni al paziente. Fra le lesioni gravi viene inclusa la perdita di un arto o della sua funzione; pertanto la paralisi di Erb è un esempio di evento sentinella. Questi eventi vengono chiamati ‘sentinella’ perché indicano la necessita di investigare immediatamente.
L’obiettivo dello studio era di determinare se solo gli eventi ante-parto, solo quelli intra-parto o una combinazione dei due fosse associata all’encefalopatia ipossico ischemica.
Lo studio in esame ha delle limitazioni derivanti dal numero di neonati studiati e dal fatto di non comprendere le anomalie della placenta, le infezioni e i traumi, tutte potenziali cause di encefalopatia ipossico ischemica, T
Tuttavia, lo studio riesce a sottolineare il ruolo cruciale degli eventi che si verificano durante il parto nello sviluppo dell’encefalopatia ipossico ischemica.
Esistono molti eventi che si possono verificare durante il parto e che possono gravemente privare un bambino di ossigeno e causare encefalopatia ipossico ischemica. E ‘quindi fondamentale che i medici seguano durante il parto stesso rigidi protocolli. Il feto deve essere monitorato attentamente, e in caso il monitor della frequenza cardiaca fetale mostri segni di sofferenza, deve essere fatto nascere immediatamente, di solito tramite parto cesareo di emergenza. Il tracciato cardiaco non rassicurante, spesso, è l’unica indicazione che il bambino è in pericolo. La sofferenza fetale indica quasi sempre che il bambino viene privato di ossigeno. Errori commessi nel monitorare adeguatamente il bambino durante il parto e la mancata osservanza degli standard di cura quando si verificano eventi rischiosi durante il parto configurano negligenza. Se questa negligenza provoca encefalopatia ipossico ischemica nel bambino, quest’ultimo e la sua famiglia hanno diritto ad essere risarciti del danno.
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