Cos’è l’ippoterapia?
Nel mondo di oggi, i bambini con paralisi cerebrale spesso trovano beneficio nei vari trattamenti tradizionali e terapie destinate a migliorare notevolmente le loro capacità, e, di riflesso, la loro qualità di vita. Alcune terapie – come la terapia fisica – sono comunemente impiegate su persone con disabilità locomotorie o funzionali. Altre, invece, come la terapia equina, nota anche come ippoterapia – seguono un percorso non convenzionale nel tentativo di aumentare la forza fisica di un bambino e le sue capacità cognitive.
L’ippoterapia, che si fonda sul concetto secondo il quale le persone con difficoltà fisiche possono trarre beneficio dalle reazioni spontanee ed apprese durante la cavalcata, è stata concepita nel 1960 ed usata principalmente in Germania, Austria e Svizzera come trattamento alternativo a quelli maggiormente consolidati. L’ippoterapia è stata riconosciuta negli Stati Uniti nel 1980 come una terapia che non solo aiuta ad aumentare la forza fisica e le capacità cognitive dei pazienti con disfunzioni neuromuscolari, ma offre anche all’individuo la possibilità di trarre vantaggio da un’attività piacevole che contribuisce ad una esperienza terapeutica positiva.
L’ippoterapia è una forma di terapia fisica, occupazionale e logopedica che sviluppa e migliora il funzionamento neurologico e fisico dell’individuo sfruttando i movimenti del cavallo e non deve essere confusa con l’ippoterapia ludico – addestrativa nella quale si insegna alle persone ad andare a cavallo.
L’ippoterapia si basa sul concetto secondo cui l’andatura individuale e mutevole di un cavallo, insieme al tempo, il ritmo, la ripetizione e la cadenza dei suoi movimenti, sia in grado di influenzare lo sviluppo neuromuscolare negli esseri umani. L’equitazione innesca una serie di complesse reazioni fisiche e mentali come il compiere degli adattamenti fisici col corpo al fine di mantenere il corretto allineamento dei propri movimenti a quelli del cavallo. I fantini devono anche prevedere tali movimenti per mantenere l’equilibrio sul cavallo ed essere in grado di interagire con l’animale.
L’ippoterapia, attraverso il movimento del cavallo, opera sviluppando ulteriormente le capacità fisiche e cognitive tra cui:
- Forza
- Controllo
- Equilibrio
- Postura
- Resistenza
- Coordinazione
- Integrazione sensoriale
- Comprensione dei segnali visivi
Quali sono i benefici dell’ippoterapia?
L’ippoterapia può aiutare i bambini con paralisi cerebrale su diversi fronti. Interagire con l’animale può sollevare il morale di un bambino da un punto di vista emotivo e psicologico e offre al contempo la possibilità di eseguire un valido esercizio fisico mentre il bambino impara a cavalcare in modo corretto. L’andatura del cavallo segue un movimento tridimensionale simile a quello un essere umano che aiuta un bambino a pianificare delle risposte fisiche al movimento del cavallo. L’equitazione richiede lievi aggiustamenti e posizionamenti per mantenere il giusto equilibrio e la postura.
I benefici fisici sono:
- Miglioramento delle abilità grosso motorie
- Forza di base del tronco
- Controllo delle estremità
- Miglioramento della simmetria posturale
- Tono muscolare anormale ridotto
- Controllo respiratorio
I benefici cognitivi sono:
- Aumento dell’attenzione
- Coordinazione visiva
- Stimolazione sensoriale
- Reattività tattile
- Miglioramento della tempistica e classificazione delle reazioni
- Miglioramento della capacità di esprimere pensieri, bisogni
I benefici psicologici sono:
- Piacevole interattività con l’animale
- Opportunità di interazione sociale
- Miglioramento dell’autostima
Quando è consigliata la terapia?
Non esiste un’età specifica o una fase particolare nel corso della terapia che prescriva quando o se un bambino possa trarre beneficio dall’ippoterapia. I bambini a partire dai due anni di età e i ragazzi hanno tratto benefici dall’ippoterapia in maniera significativa.
La decisione di impiegare l’ippoterapia si basa su diversi fattori che comprendono la possibilità di migliorare le specifiche sfide fisiche e cognitive che il bambino deve affrontare e mitigare le condizioni fisiche e cognitive in essere che potrebbero escludere la sua interazione con un cavallo. Siccome non è tra le terapie di base eseguite dai bambini, è poco probabile che l’ippoterapia sia coperta da molti piani assicurativi medici.
Come viene praticata l’ippoterapia?
Un programma di ippoterapia di successo è quello che combina il movimento multidimensionale del cavallo con quello dell’essere umano. E’ probabile che il terapeuta comincerà qualsiasi trattamento con una valutazione delle capacità fisiche, cognitive e psicologiche del bambino per verificare se l’ippoterapia sia la terapia adatta per il bambino e, in caso affermativo, individuare quali adattamenti debbano essere fatti nel caso in cui egli non possa sedere a cavallo nel modo convenzionale.
Una volta stabilito che l’ippoterapia è la terapia appropriata per il bambino, il terapista spiegherà a lui e ai suoi genitori in che modo si svolgeranno le sessioni. Inoltre, darà loro istruzioni dettagliate su come interagire fisicamente con il cavallo, tra cui:
- Come montare a cavallo e scendervi in maniera sicura
- Come utilizzare le attrezzature, come, ad esempio, le selle
- Cosa aspettarsi per quanto riguarda il movimento del cavallo
Dopo che il bambino sia montato a cavallo, è compito del terapeuta monitorare e controllare rigorosamente il cavallo stesso mentre il bambino cavalca. Egli camminerà accanto al cavallo per direzionarne il movimento in un modo tale che questo risulti sicuro per il bambino. Nel contempo, il terapeuta dovrà anche monitorare il bambino e osservare come cambiano le sue reazioni fisiche quali l’equilibrio, il controllo, la forza e la gamma di abilità motorie.
I cambiamenti registrati nelle reazioni fisiche del bambino sono considerati positivi perché, quando un bambino risponde naturalmente alla mutevole andatura del cavallo, egli accresce non solo la sua resistenza fisica ma anche la connettività vitale nel cervello.
Siccome l’ippoterapia è praticata da fisioterapisti, ergoterapisti e logopedisti, le attività e gli obiettivi della terapia possono variare a seconda di chi la pratica. I fisioterapisti tendono a concentrarsi sul miglioramento delle abilità grosso motorie, dell’equilibrio e della forza; gli ergoterapisti si concentrano sui problemi di elaborazione sensoriale, vestibolare propriocettiva, e i logopedisti si concentrano sulla comunicazione.
In ogni caso, i terapisti controlleranno lo stato di avanzamento dei progressi del bambino e, se necessario, apporteranno modifiche alla sua terapia.
Dove viene praticata l’ippoterapia?
L’ippoterapia ha generalmente luogo all’interno di istituti specializzati che sono solitamente maneggi. Siccome i bambini devono cavalcare dei cavalli e vengono incoraggiati ad interagire con gli animali, viene rivolta una particolare attenzione all’ambiente e al far sì che questo si presenti privo di stress, amichevole e di aiuto per i bambini e le loro famiglie.
Alcune sessioni sono interamente dedicate all’ippoterapia per tutto l’anno ad esclusione di altre attività mentre altre hanno una programmazione occasionale o stagionale in alcuni periodi dell’anno. A livello regionale, può essere difficile svolgere delle sessioni di ippoterapia nelle proprie vicinanze perché molti allevamenti di cavalli o maneggi si trovano in comunità rurali.
Chi pratica l’ippoterapia?
Coloro che praticano l’ippoterapia sono il più delle volte fisioterapisti, ergoterapisti o logopedisti che possiedono i rigorosi requisiti di formazione e di certificazione richiesti per esercitare all’interno di tali discipline. Vedi fisioterapista, ergoterapista e logopedista. In alcuni casi, un professionista di ippoterapia può lavorare a stretto contatto con un addestratore di cavalli professionista.
I professionisti dell’ippoterapia, a seconda delle loro specializzazioni, possono sfruttare il movimento equino in modi diversi. I fisioterapisti possono concentrarsi sullo sviluppo dell’equilibrio e della forza nei grandi muscoli del nucleo, gambe e braccia; gli ergoterapisti possono concentrarsi sulle abilità fino-motorie, sul funzionamento cognitivo e l’integrazione sensoriale per ciò che riguarda le attività di tutti i giorni; e i logopedisti possono concentrarsi su strategie di comunicazione che supportino il discorso, il linguaggio, la firma o altri mezzi di comunicazione.
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