Quali sono i primi segni di paralisi cerebrale infantile?

Primi segni

 La paralisi cerebrale infantile, comprendente le condizioni della tetraparesi, paparesi e diparesi, può essere diagnosticata al primo mese di vita del bambino, benché accada spesso che a questa età la diagnosi venga meno. I segni clinici di paralisi cerebrale si evolvono man mano che il sistema nervoso del bambino si sviluppa. Pertanto, una diagnosi, di solito, richiede al medico diverse visite (ripetuti esami) e non può essere formulata dopo la prima infanzia, soprattutto nei bambini pre-termine.

La paralisi cerebrale spastica può non essere diagnosticata fino ai sei mesi di vita, quella discinetica non è in genere evidente fino ai 18 mesi, mentre quella atassica potrebbe richiedere ancora più tempo per essere identificata.

Il livello di gravità delle compromissioni causate dalla paralisi cerebrale varia in relazione alla gravità delle lesioni verificatesi nell’encefalo. I primi segni più comuni di paralisi cerebrale sono i ritardi nello sviluppo. Un genitore dovrà preoccuparsi se il bambino dimostrasse di essere in ritardo nel raggiungimento di alcune tappe fondamentali della crescita come rotolarsi, sedersi, gattonare o camminare. Il medico invece farà caso a segni quali un tono muscolare anormale, una postura insolita, riflessi infantili persistenti (come ad esempio la ricerca del capezzolo), ed una precoce manifestazione della preferenza per una mano.

Gli effetti principali della paralisi cerebrale sono la compromissione di: tono muscolare, funzioni grosso motorie, equilibrio, coordinazione, postura e riflessi. Nella fase iniziale, un bambino può avere problemi con i muscoli del viso e della bocca, pertanto i genitori sono i primi a poter notare se il bambino presenta problemi di deglutizione e di alimentazione, così come uno scarso tono dei muscoli facciali.

Alcuni dei primi segni specifici di paralisi cerebrale infantile in un bambino sono:

  • La testa rimane indietro quando il bambino, che è in posizione supina, viene tirato su.

  • Quando viene tirato su, le gambe si irrigidiscono e si incrociano a mo’ di forbici.

  • E’ irritabile, ha difficoltà a dormire, ed è difficile da gestire e coccolare.

  • Dimostra scarsa attenzione visiva e può essere eccessivamente docile (il suo corpo non è adeguatamente teso o irrigidito).

  • Ha difficoltà di alimentazione e spesso vomita.

  • Non rotola in entrambe le direzioni.

  • Sente il suo corpo a volte troppo teso altre troppo flaccido, oppure ha le braccia e le gambe tremolanti.

  • Allunga solo una mano, mentre l’altra è chiusa a pugno, oppure le chiude entrambe a pugno continuamente.

  • Non riesce a tenere le mani unite.

  • Non è in grado di spingere verso l’alto con le mani mentre giace supino sulla pancia.

  • Ha difficoltà a portare le mani alla bocca.

  • Gattona in modo asimmetrico; si spinge in avanti con una mano ed una gamba trascinandosi dietro quelle opposte.

  • Non è in grado di sedersi da solo.

  • Non è in grado di stare in piedi tenendosi su un supporto.

Segni generali di paralisi cerebrale infantile nei neonati e bambini sono:

  • I riflessi primari del bambino, come quello di suzione, possono continuare ben oltre l’età in cui dovrebbero normalmente scomparire.

  • Il neonato o il bambino è teso ed ha clono e riflessi accresciuti, con contrazioni e rilassamenti muscolari ritmici ed involontari; si tratta di una serie di movimenti molto veloci (piegamento e raddrizzamento) del braccio o della gamba.

  • Le reazioni potrebbero essere ritardate. Le reazioni posturali sono abilità motorie che si sviluppano durante il primo anno di vita e costituiscono la base delle capacità motorie funzionali. Queste reazioni mantengono automaticamente il corpo in posizione verticale attraverso i cambiamenti del tono muscolare, in risposta alla posizione del corpo e delle sue parti.

    • I tre tipi di reazioni posturali sono:

  • Reazioni di raddrizzamento, che mantengono la testa in allineamento con il corpo, e

    mantengono l’allineamento del corpo superiore con la parte inferiore del corpo.

  • Reazioni di equilibrio, che sono reattive e fanno ritornare il corpo in posizione verticale dopo il suo spostamento.

  • Reazioni di protezione, che sono reattive e proteggono il corpo dalla caduta qualora il corpo fosse stato spostato oltre un certo punto – oltre il punto in cui la correzione posturale può portare il corpo in posizione verticale. Il tono nelle estremità può essere molto rigido.

  • Il bambino segue schemi anomali con la bocca e la lingua, ad esempio ritrae e spinge in fuori la lingua, si morde con forza le labbra senza lasciarle andare, ha una bocca eccessivamente sensibile e fa frequentemente delle smorfie.

  • I primi a notare i segni di paralisi cerebrale sono spesso i genitori. Infatti, il 70 – 80% di tutte le disabilità nei bambini sono inizialmente rilevate da loro. Ciò nonostante, i medici sono tenuti a fare esami periodici e appropriati a tutti i neonati e bambini.

Inoltre, se sussiste qualche sospetto che il cervello di un bambino abbia subito una carenza di ossigeno, che può essere causata da problemi al midollo, alla placenta o all’utero, così come da un’emorragia cerebrale, va eseguita una risonanza magnetica subito dopo la nascita al fine di accertare potenziali danni cerebrali, e la stessa deve essere eseguita a intervalli regolari così che i medici siano in grado di osservare l’evoluzione della lesione cerebrale.

A volte è difficile eseguire una diagnosi di paralisi cerebrale dal momento che non esiste un unico test che possa confermarla o smentirla. Nei casi più gravi, i primi segni di danni al cervello sono evidenti e la diagnosi può essere formulata. Tuttavia, nei casi da lieve a moderato, la diagnosi non può essere effettuata fino a quando il cervello del bambino non si sia completamente sviluppato (circa 3-5 anni). In generale, una diagnosi di paralisi cerebrale richiede il coinvolgimento di una serie di test e di medici specializzati.

Aiuto per i bambini che hanno paralisi cerebrale

Esistono diverse lesioni che possono colpire il cervello di un bambino e causare paralisi cerebrale.

La carenza di ossigeno, l’encefalopatia ipossico-ischemica, le emorragie cerebrali, le infezioni nella madre che si trasmettono al cervello del bambino durante o dopo la nascita (corionamnionite, streptococco del gruppo B, infezioni del tratto urinario, vaginite batterica, l’herpes), la meningite ed il Kernittero, tutto ciò può causare paralisi cerebrale. Se avete domande in merito allo sviluppo del bambino, vi suggeriamo di consultare il vostro pediatra quanto prima. Se sospettate che la paralisi cerebrale infantile di cui è affetto il vostro bambino possa essere la conseguenza di un errore commesso dal ginecologo e/o dall’osterica e/o dal neonatologo dovreste rivolgervi ad un avvocato specializzato in negligenza medica.

La paralisi cerebrale è un argomentazione legale difficile da perseguire a causa della complessa natura del disturbo e delle cartelle cliniche che lo supportano.

Fonti:

Miller, G. Diagnosis and classification of cerebral palsy. In: UpToDate, Hoppin, AG (Ed), UpToDate, Waltham, MA, 2013.

Avvocati per paralisi cerebrale infantile causata da malasanità

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