Per Consuelenza Gratuita
Cosa trovi in questa pagina:
- Cos'è la tetraparesi spastica
- Danni risarcibili
- Limite di tempo entro cui è possibile chiedere il risarcimento
- Differenza tra paresi e plegia
- Definizione di tetraparesi spastica
- Sintomi di tetraparesi spastica
- Conseguenze associate alla tetraparesi
- Quando può essere sospettata la tetraparesi spastica
- Metodi di diagnosi della tetraparesi spastica
- Trattamenti e terapie per la tetraparesi spastica
Cos'è la tetraparesi spastica?
La tetraparesi spastica è la paralisi parziale dei quattro arti dovuta ad una lesione cerebrale. E' caratterizzata da rigidità o contrazione permanente della muscolatura interessata ed è permanente. E’ la forma più grave di paralisi cerebrale infantile.
La tetraparesi spastica può essere causata principalmente da encefalopatia ipossico ischemica, da leucomalacia periventricolare o da danni cerebrali da infezioni.
E’ di importanza cruciale che il medico effettui un monitoraggio molto accurato del bambino e della madre durante il parto, e che tratti correttamente i fattori di rischio, come infezioni e complicazioni dovute alla mancanza di ossigeno, che possano determinare la teraparesi spastica.
In caso di errori medici nel monitoraggio del feto o di errori nel trattare eventuali fattori di rischio, il medico è negligente. Sono ipotesi di negligenza anche il mancato rispetto delle linee guida e la mancata esecuzione in maniera corretta e tempestiva di tutto quanto necessario per evitare il verificarsi di lesioni del neonato.
Se la tetraparesi spastica è stata causata da tali comportamenti negligenti, sia i medici che hanno prestato assistenza al parto che la struttura ospedaliera dovranno risarcire il conseguente danno (patrimoniale e non patrimoniale) subito dal bambino e dalla sua famiglia.
Danni risarcibili
Se, a causa di negligenza medica, il tuo bambino ha subito una lesione cerebrale di tipo permanente ed è ora affetto da tetraparesi spastica, saranno risarcibili i seguenti danni:
- Danno alla salute del bambino: in considerazione del fatto che i bambini affetti da lesioni cerebrali permanenti hanno gradi di invalidità elevatissimi, il danno avrà spesso un importo vicino o pari al massimo liquidabile in base alle tabelle sul risarcimento del danno
- Danno alla salute dei genitori: il danno alla salute subito da genitori comprende il danno psico-fisico ed alla vita di relazione, il pregiudizio alla carriera professionale e il danno alla sfera sessuale (rifiuto psicologico alla procreazione)
- Danno economico del bambino (perdita della capacità di produrre reddito): si tratta della perdita della capacità di produrre reddito da parte del soggetto affetto dalla condizione menomativa. L’importo di tale danno sarà pari alla retribuzione che il soggetto avrebbe potuto percepire nel corso della sua vita lavorativa se non fosse stato affetto dalla lesione
- Danno economico dei genitori (spese future per la cura ed assistenza del figlio): si tratta delle spese per cure ed assistenza che la famiglia del bambino dovrà sostenere durante tutta la vita del bambino. Tale danno raggiunge importi spesso maggiori della somma delle tre tipologie di danni sopra indicate
- Danno morale del bambino e danno alla vita di relazione sia del bambino che dei genitori
Limite di tempo entro cui è possibile richiedere il risarcimento
La richiesta di risarcimento può essere fatta entro 10 anni dalla data in cui i genitori del danneggiato siano venuti a conoscenza della diagnosi della lesione (encefalopatia ipossico-ischemica o leucomalacia periventricolare o emorragia intracranica) che ha causato la tetraparesi spastica.
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Differenza tra paresi e plegia
I termini plegia (paralisi totale) o paresi (paralisi più lieve) vengono utilizzati indifferentemente dalla scienza medica per indicare le medesime condizioni menomative.
Nel testo seguente verrà utilizzato soltanto il termine "paresi", indicante una paralisi non totale, preceduto dal prefisso “tetra”, indicante il numero di arti coinvolti
Definizione di tetraparesi spastica
La tetraparesi spastica è la paralisi parziale dei quattro arti dovuta ad una lesione encefalica localizzata nel sistema piramidale (parte dell’encefalo da cui partono gli impulsi necessari alla funzione motoria). E’ la forma più grave di paralisi cerebrale.
Allo stesso modo che negli altri tipi di paralisi cerebrale spastica, la tetraparesi spastica è caratterizzata da rigidità o contrazione permanente della muscolatura interessata.
Tuttavia, la gravità della condizione può variare da bambino a bambino. I soggetti con tetraparesi spastica moderata possono essere in grado, ad esempio, di sedersi da soli e di camminare percorrendo brevi distanze.
Invece, quelli affetti da forme di tetraparesi più gravi tendono ad avere grandi difficoltà a svolgere ogni attività della vita quotidiana.
Sintomi di tetraparesi spastica
Nelle forme di tetraparesi spastica, il disturbo motorio interessa in eguale misura agli arti inferiori e superiori e si manifesta generalmente fin dalla nascita. Lo sviluppo posturo-motorio presenta un ritardo importante. I sintomi della tetraparesi includono:
- difficoltà od impossibilità di comunicare (disartria – anartria)
- disturbi visivi (agnosia visiva, paralisi dello sguardo, strabismo, riduzione dell’acuità visiva, ecc.)
- disturbi della funzione uditiva
- epilessia (spasmi infantili, sindrome di Lennox-Getaut, ecc.).
- disturbo cognitivo
- contratture muscolari diffuse e deformità articolari e di assetto del rachide
Conseguenze associate alla tetraparesi
La tetraparesi spastica, interessando l’intero corpo del soggetto affetto, può comportare diversi tipi di deformazione degli arti. La tensione dei muscoli affetti da spasticità sulle ossa può comportare seri problemi. Circa un quarto dei pazienti con paralisi cerebrale sviluppano scoliosi ed i soggetti affetti da tetraparesi spastica sono particolarmente predisposti a tale tipo di deformazione della spina dorsale. La scoliosi, peraltro, aggrava le difficoltà di deambulazione dei soggetti affetti da tetraparesi spastica.
Nei soggetti con tetraparesi spastica sono molto diffuse anche le deformità dei piedi. L’anca equina, una condizione in cui la flessibilità dell’anca è limitata e la persona cammina sulle punte dei piedi, può essere presente.
Inoltre, il soggetto affetto da tetraparesi spastica può avere grandi difficoltà di deglutizione (disfagia). Ciò può comportargli non solo difficoltà nella nutrizione ma anche difficoltà respiratorie nel caso in cui il cibo venga aspirato.
Quando può essere sospettata la tetraparesi spastica
La tetraparesi spastica viene normalmente sospettata durante l’infanzia nel momento in cui il medico e i genitori notano un significativo ritardo dello sviluppo del bambino.
Alcuni bambini con tetraparesi spastica possono essere colpiti da episodi convulsivi prima di giungere al sesto mese di età.
E’ possibile, tuttavia, che alcuni soggetti affetti dalla condizione non siano mai colpiti da convulsioni.
Metodi di diagnosi della tetraparesi spastica
La diagnosi di teraparesi spastica avviene, normalmente, prima del secondo anno di età del bambino. Nei casi moderati, lo specialista potrebbe non riuscire a diagnosticare la condizione prima del quarto o quinto anno di età del bambino. Il soggetto affetto da tetraparesi spastica ha maggiori probabilità di raggiungere un certo livello di indipendenza motoria se la diagnosi viene effettuata presto. Alcuni tipi di paralisi cerebrale spastica possono presentarsi come disordini metabolici. È necessario, quindi, effettuare esami adeguati al fine di escludere dalle cause fattori metabolici.
La diagnosi di paralisi cerebrale spastica viene normalmente effettuata con esami per immagini quali:
Ecografia
Ultrasuoni costituiscono il metodo diagnostico non invasivo. Tuttavia, non sono in grado di individuare cambiamenti nella sostanza bianca dell’encefalo. Per questa ragione, non possono essere considerati il metodo diagnostico più accurato.
TAC
La TAC (tomografia assiale computerizzata), sfrutta i raggi x per generare immagini che consentono allo specialista di individuare il danno presente dell’encefalo del paziente.
Risonanza magnetica
La risonanza magnetica combina l’uso di onde radio, campi magnetici e computer al fine di creare un’immagine dell’encefalo del paziente. Tale immagine è più dettagliata di quella ottenuta attraverso la TAC. Ciò rende la risonanza magnetica l’esame più appropriato al fine di diagnosticare la lesione encefalica alla base della tetraparesi spastica.
Attraverso la TAC e la RMN è possibile individuare lesioni encefaliche anche molto piccole. Tuttavia, abbastanza frequentemente, sia la TAC che la risonanza magnetica possono risultare negative nonostante la presenza di espliciti segni di ordine neurologico. Di conseguenza, è sempre necessaria una valutazione clinica che, se effettuata da persone di esperienza, può essere la sola in grado di evidenziare una condizione di sofferenza del SNC e di valutarne la gravita’ ed approssimativamente anche la prognosi (previsione del probabile andamento della malattia).
Trattamenti e terapie per la tetraparesi spastica
Il miglioramento della motricità del paziente costituisce l’obiettivo principale del trattamento per la tetraparesi spastica.
Sebbene per la tetraparesi spastica non non esista una cura, la vita del paziente può essere resa più facile attraverso la combinazione di vari tipi di trattamento.
Allo stesso modo che per le altre forme di paralisi cerebrale, la tetraparesi spastica viene sempre trattata mediante fisioterapia. L’obiettivo della fisioterapia è quello di rafforzare gli arti e prevenire contratture (una condizione in cui i muscoli diventano tesi a tal punto da piegare e deformare gli arti).
Anche la cura farmacologica è utilizzata al fine di ridurre la spasticità nella tetraparesi spastica.
Farmaci possono essere utilizzati anche per controllare le convulsioni che a volte sono associate alla condizione menomativa.
A volte anche la chirurgia può essere utilizzata al fine di correggere deformità degli arti e consentire al paziente di muoversi più facilmente.
Infine, la terapia del linguaggio e le tecnologie assistive possono aiutare il bambino ad integrarsi nelle attività famigliari e scolastiche.
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