Tiroidite in gravidanza: rischi e trattamento

Le patologie tiroidee sono estremamente comuni e le donne che hanno da cinque a otto volte più probabilità rispetto agli uomini di svilupparne una.

Le patologie tiroidee si manifestano anche nelle donne in gravidanza e le future mamme devono assicurarsi che i valori degli ormoni prodotti dalla loro tiroide siano sotto controllo durante tutta la gravidanza poiché ipotiroidismo e ipertiroidismo, le due condizioni tiroidee più comuni, sono fortemente associate a molteplici complicazioni della gravidanza e del parto.

Fortunatamente, diagnosi e trattamento precoci permettono di controllare la funzionalità della tiroide senza compromettere la salute del bambino.

La tiroide

La ghiandola tiroidea ha la forma di una farfalla e si trova sulla parte anteriore del collo dove avvolge anteriormente la trachea.

La tiroide svolge un ruolo importante nella produzione di ormoni che regolano il metabolismo, il controllo muscolare, lo sviluppo del cervello, il mantenimento delle ossa, nonché la funzione cardiaca e digestiva.

Le patologie tiroidee sono genetiche e il 15-20% dei casi di ipotiroidismo sono ereditari. Si manifestano quando la ghiandola produce troppi o troppo pochi ormoni e possono essere anche causate anche da mutazioni in alcuni geni coinvolti nella produzione degli ormoni tiroidei. Se una patologia tiroidea è diagnosticata prima della gravidanza viene considerata come una condizione preesistente; in altri casi, invece, i disturbi della tiroide si manifestano durante la prima gravidanza o subito dopo la nascita.

Ipotiroidismo vs. ipertiroidismo

Esistono diversi tipi di patologie della tiroide; tra tutte, l’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo costituiscono la maggior parte delle diagnosi. L’ipertiroidismo si manifesta quando la ghiandola tiroidea produce troppi ormoni. Ciò può accelerare il metabolismo, provocando una rapida e insolita perdita di peso associata a un battito cardiaco rapido o irregolare.

Le cause dell’ipertiroidismo possono essere varie, tra queste il morbo di Graves (una malattia autoimmune che stimola eccessivamente la tiroide), noduli tiroidei iperfunzionanti o tiroidite. Le donne incinte affette da ipertiroidismo possono sviluppare una condizione chiamata iperemesi gravidica, una forma grave di nausea mattutina che provoca nausea e vomito eccessivi. Altri sintomi di ipertiroidismo includono:

  • Palpitazioni
  • Tremori alle mani e alle dita
  • Pelle assottigliata
  • Capelli fini e fragili
  • Sudorazione eccessiva
  • Ghiandola tiroidea ingrossata
  • Aumento dell'appetito
  • Irregolarità del ciclo mestruale

Nell’ipotiroidismo, invece, la tiroide è ipoattiva e non produce abbastanza ormoni, il che provoca un rallentamento delle funzioni corporee, un aumento di peso inspiegabile o affaticamento insolito. L'ipotiroidismo è spesso causato da una malattia autoimmune nota come tiroidite di Hashimoto, condizione in cui il sistema immunitario produce anticorpi contro la tiroide. Anche la chirurgia della tiroide o la radioterapia possono causare ipotiroidismo. I sintomi di questa condizione includono:

  • Pelle secca
  • Faccia gonfia
  • Debolezza muscolare
  • Livello elevato di colesterolo nel sangue
  • Periodi mestruali più abbondanti o irregolari
  • Frequenza cardiaca rallentata
  • Stipsi

Fattori di rischio per i disturbi della tiroide

Alcune donne incinte corrono un rischio maggiore di disturbi alla tiroide durante la gravidanza. Alcuni di questi fattori di rischio includono:

  • Essere in cura per una patologia della tiroide prima di rimanere incinta
  • Avere avuto un disturbo della tiroide in passato
  • Aver dato alla luce un bambino con problemi alla tiroide
  • Avere una storia familiare di malattia autoimmune della tiroide
  • Avere il diabete di tipo 1
  • Essere state sottoposte a radioterapia per ipertiroidismo o altre condizioni

La maggior parte dei disturbi della tiroide in gravidanza possono essere gestiti con successo somministrando farmaci che non danneggiano la salute del bambino.

Disturbi tiroidei in gravidanza e salute del bambino

Dato che le patologie della tiroide in gravidanza, se non trattate, possono causare diverse complicazioni sia prima che dopo la nascita, è necessario gestirle in modo opportuno e tempestivo.

L’ipertiroidismo in gravidanza, infatti, può causare:

  • Preeclampsia: pressione molto elevata nella donna incinta con conseguenti danni a vari organi del corpo, fegato e reni inclusi. Di solito si sviluppa dopo la 20a settimana di gravidanza, ma può verificarsi anche dopo il parto (preeclampsia postpartum). La preeclampsia può diventare una condizione potenzialmente fatale se non trattata poiché può causare arresto della crescita fetale, parto prematuro e malattie cardiovascolari.
  • Ipertensione polmonare: pressione alta nelle arterie dei polmoni e nel lato destro del cuore. L’ipertensione polmonare può causare coaguli di sangue (trombi), aritmia e ingrossamento del cuore.
  • Distacco della placenta: grave complicanza della gravidanza che mette seriamente a rischio la salute del bambino poiché la placenta si separa dalla parete dell'utero prima del parto richiedendo un intervento medico immediato. Il distacco della placenta può limitare l’apporto di ossigeno e di nutrienti al bambino e causare nascita prematura e, nel peggiore dei casi, morte in utero.
  • Insufficienza cardiaca: si verifica quando il cuore non è in grado di pompare abbastanza sangue al resto del corpo.
  • Tempesta tiroidea: quando si verifica una tempesta tiroidea, i sintomi dell’ipertiroidismo peggiorano molto. Questa condizione è rara ma può essere fatale poiché causa di insufficienza cardiaca.

Le complicanze neonatali dovute all’ipertiroidismo includono:

  • Parto prematuro: parto che avviene prima delle 37 settimane di gravidanza. Un bambino prematuro è a rischio di nascere con organi sottosviluppati, condizioni di salute croniche (come l’asma) e sindrome della morte improvvisa del lattante.
  • Gozzo: ingrossamento anormale della tiroide
  • Basso peso alla nascita: un bambino che nasce con basso peso presenta un rischio maggiore di numerose complicazioni, tra cui infezioni, ittero e problemi respiratori
  • Problemi alla tiroide: se una donna incinta ha la malattia di Graves può dare alla luce un bambino con patologie tiroidee poiché i suoi anticorpi stimolanti la tiroide possono oltrepassare la placenta.
  • Aborto spontaneo o natimortalità
  • Le complicanze della gravidanza dovute all’ipotiroidismo differiscono leggermente da quelle dell’ipertiroidismo, mentre alcune sono simili.

Le complicazioni per le donne incinte dovute all'ipotiroidismo includono:

  • Anemia: condizione in cui la madre non ha un numero sufficiente di globuli rossi che trasportano efficientemente l'ossigeno nel corpo
  • Ipertensione gestazionale: ipertensione arteriosa che si verifica durante la gravidanza ma si risolve dopo la nascita.
  • Preeclampsia
  • Distacco della placenta
  • Emorragia postpartum: condizione che provoca un forte sanguinamento nella donna dopo la nascita. È raro, ma è più probabile che si verifichi dopo un taglio cesareo. Un sanguinamento eccessivo può causare un grave calo della pressione sanguigna, che può portare allo shock.
  • Mixedema: condizione rara ma pericolosa che può svilupparsi se l'ipotiroidismo non viene trattato e lasciato progredire fino agli stadi avanzati della malattia. Può portare al coma e alla morte.

Le complicanze neonatali dovute all’ipotiroidismo includono:

  • Mixedema infantile: condizione legata ipotiroidismo materno grave. Può provocare nanismo e disabilità intellettiva.
  • Basso peso alla nascita
  • Anomalie nella crescita del cervello e dello sviluppo del sistema nervoso
  • Patologie tiroidee
  • Aborto spontaneo o natimortalità
  • Anemia

Trattamento per l'ipertiroidismo

L'ipertiroidismo lieve potrebbe non richiedere un trattamento immediato, purché non presenti sintomi particolari. I casi da moderati a gravi, invece, avranno bisogno di assumere farmaci che ridurranno la quantità di ormoni tiroidei prodotti. Per le donne incinte, la tempistica di somministrazione di questi farmaci è molto importante. Sono due i principali farmaci utilizzati per l'ipertiroidismo, che ci asteniamo purtroppo dal nominare a causa delle restrizioni imposte dai motori di ricerca.

Il primo deve essere utilizzato solo nel primo trimestre, poiché può causare problemi al fegato se utilizzato nel secondo o terzo trimestre. Il secondo farmaco, invece, può essere utilizzato solo dopo il primo trimestre poiché il suo uso nel primo trimestre può aumentare il rischio di difetti alla nascita. Le donne incinte, inoltre, non dovrebbero sottoporsi alla terapia con lo iodio radioattivo, trattamento che può causare patologie tiroidee nel bambino.

Il farmaco per l'ipertiroidismo

Il farmaco principale usato per trattare l'ipotiroidismo è una molecola che sostituisce l'ormone tiroideo che non viene prodotto a sufficienza. Detto farmaco non ha effetti avversi sul bambino ed è sicura in gravidanza. Per le donne incinte con ipotiroidismo pregresso, potrebbe essere necessario aumentare il dosaggio del farmaco monitorando i livelli degli ormoni tiroidei per identificare la dose più efficace.

Prognosi

Con una corretta gestione, i disturbi della tiroide materni non costituiscono un problema per la salute del bambino; migliaia di donne, infatti, hanno avuto una gravidanza e un parto senza complicazioni nonostante le patologie tiroidee. È essenziale, però, consultare il medico prima o subito dopo la gravidanza per trattare tempestivamente il problema, generalmente con l’utilizzo di farmaci, consentiti in gravidanza, in grado di regolare efficientemente il livello degli ormoni tiroidei.

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